Comunicato stampa

12 mag 2020

Gli operatori bancari investitori in NPE: quali ruoli e opportunità nel nuovo contesto di mercato?

Contatto stampa
EY Italy

Multidisciplinary professional services organization

12 maggio 2020 – L’incertezza del mercato legata all’emergenza Covid-19 ha portato al rallentamento di parte delle cessioni NPE (non performing exposure) già programmate, fattore potenzialmente compensato nel medio termine da nuove opportunità generate dal mercato - anche quello secondario - incentivate dalle recenti agevolazioni fiscali per stimolare le cessioni di nuovi portafogli NPE nel 2020.

È quanto emerge dal report “Gli operatori bancari investitori in NPE: quali ruoli e opportunità nel nuovo contesto di mercato?”, realizzato da EY, che analizza - attraverso un sondaggio condotto sulle principali bank NPE investor italiane - i trend e le opportunità legate alla crisi economico-sanitaria, nonché i possibili impatti sul NCF (net cash flow) di questa categoria di investitori.

L’analisi rileva che, da un lato, gli effetti della crisi economica sulla valutazione dei portafogli e sulla redditività di breve periodo degli operatori sono ad oggi difficili da stimare, influenzati da fattori chiave come la tipologia dei crediti e le relative garanzie sottostanti, dall’altro, si intravedono nuove opportunità dettate dalla necessità delle banche di fare sempre più affidamento agli operatori specializzati per la gestione di una potenziale nuova ondata di NPE.

“Le recenti misure governative che incentivano le cessioni di portafogli NPE sono state accolte positivamente dagli operatori, ma si ritengono necessarie iniziative volte a snellire le procedure giudiziali e velocizzare la distribuzione dei riparti dei capitali giacenti nei tribunali” – commenta Erberto Viazzo, Partner e Italy TAS FSO Leader di EY.

“Le diverse soluzioni a disposizione delle bank NPE investor, in termini di erogazione di nuova finanza e utilizzo di veicoli specializzati nel restructuring UTP, le collocano in posizione strategica sia per mantenere una qualità elevata dei loro portafogli sia per svolgere un ruolo sempre più rilevante nel nuovo contesto di mercato NPE e per il sostegno all’economia reale” – conclude Viazzo.

L’analisi prospettica, condotta alla luce di specifiche assunzioni nel recupero del credito con effetti a NCF (net cash flow) a vita intera, porta a stime basate su una prospettiva temporale di circa 11 anni complessivi, dove gli impatti derivanti dalle eventuali perdite di valore sono concentrate sui primi anni e si basano sullo scenario adottato e in funzione delle caratteristiche di prodotto analizzate. Tali perdite eventuali si stima possano essere parzialmente recuperate nel corso dei periodi successivi.

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