Comunicato stampa

28 ott 2021 Milano, IT

L’ultima tappa del roadshow Imprenditori d’Italia nel territorio pugliese

Nuova analisi EY e Luiss Business School sull’attrattività e le opportunità di sviluppo dei distretti industriali nella Puglia

Contatto stampa
EY Italy

Multidisciplinary professional services organization

  • La filiera del tessile, abbigliamento e calzaturiero (TAC) pesa circa il 9% del totale del settore manifatturiero regionale con un fatturato annuo superiore ai 2 miliardi e con il 7% di capacità esportativa
  • L’agribusiness costituisce circa il 25% del fatturato del settore manifatturiero, assorbe il 17,5% della forza lavoro e vanta esportazioni regionali (22%) superiori ad altre regioni del Paese
  • Il comparto farmaceutico, sebbene di recente sviluppo, ha potenzialità di crescita (700 addetti diretti nell’industria farmaceutica e 1000 nel settore dei fornitori)

 

28 ottobre 2021 – Innovazione, sviluppo sostenibile e formazione sono queste le parole d’ordine dell’imprenditoria italiana post Covid-19 al centro della tappa pugliese di Imprenditori d’Italia, un roadshow di incontri in alcuni dei principali distretti italiani, che si tiene oggi presso il Centro polifunzionale studenti (ex Palazzo Poste e Telegrafi). A coronamento di questi appuntamenti territoriali, il 24 novembre avrà luogo a Milano la cerimonia conclusiva di premiazione della XXIV edizione del Premio EY L'Imprenditore dell'anno®, il riconoscimento con cui dal 1997 EY, leader mondiale dei servizi professionali per le aziende, premia[1] l’impegno e la capacità imprenditoriale di chi si distingue, contribuendo alla crescita del tessuto economico e sociale italiano.

Presentati anche i risultati dell’analisi condotta da EY, in collaborazione con Luiss Business School, sull’attrattività e le opportunità di sviluppo dei principali distretti industriali della regione Puglia.

In apertura dei lavori, Flavio Deveglia, Partner EY e responsabile ufficio EY di Bari, commenta: “Siamo fieri di essere qui oggi per riconoscere e valorizzare le realtà pugliesi che sono state in grado di affrontare la fase pandemica dimostrando lungimiranza, resilienza e innovazione. I dati dell’analisi EY-Luiss Business School ritraggono una regione pugliese forte dei propri settori di eccellenza tra cui figura il tessile, abbigliamento e calzaturiero, che rappresenta quasi il 10% del manifatturiero regionale, l’agribusiness che conta oltre il 20% delle esportazioni regionali e il farmaceutico di più recente sviluppo, ma con forti potenzialità di crescita. Per far sì che la regione riesca ad accelerare la propria crescita, anche grazie alle risorse europee in arrivo, è fondamentale puntare all’innovazione quale driver di crescita e di attrattività degli investimenti, incrementando i progetti di formazione e di sviluppo di competenze e sostenendo iniziative all’avanguardia in ambito di sostenibilità ambientale e di economia circolare.”

L’impatto del Covid-19 ha comportato nel 2020 un forte calo delle vendite delle aziende della regione Puglia in Italia e all’estero, che ha interessato tutti i comparti ad eccezione dell’alimentare e delle utilities. Lo scorso anno, infatti, le esportazioni pugliesi sono diminuite del 9,4% rispetto al 2019, in linea con il calo dalla media nazionale (-9,7%) ma meno forte rispetto alla media delle altre regioni del Sud (-13,7%)[2] e più in generale la riduzione delle vendite ha riguardato sia i Paesi UE (-8,3%) sia quelli extra-UE (-10,7%). Nonostante il generale rallentamento produttivo dovuto alla pandemia, il tessuto produttivo conta importanti potenzialità che identificano imprese, distretti ma più in generale ecosistemi con vere e proprie vocazioni produttive di forti legami nel territorio: il tessile, abbigliamento e calzaturiero, l’agribusiness e il farmaceutico.

La filiera del tessile, abbigliamento e calzaturiero (TAC)

La filiera TAC è centrale per lo sviluppo economico della regione Puglia e registra, grazie alla propria artigianalità e all’impiego di manodopera qualificata, un fatturato annuo superiore ai 2 miliardi di euro[3]. Nella regione il comparto presenta un indice di capacità esportativa del 7% per i prodotti tessili e impiega circa l’3% degli addetti[4]. Si rileva inoltre una ridotta presenza di grandi player (0,09%) che riflette la natura distrettuale della filiera che ha portato nel tempo ad una configurazione composta quasi unicamente da imprese di piccole dimensioni.

Tra i punti di forza della filiera TAC, il forte radicamento territoriale, con la presenza di imprese con più di 10 anni di attività, a cui si aggiunge un consistente numero di imprese con oltre 30 anni di attività; una significativa presenza di imprese dirette da donne (circa 1/3)[5] e alcune realtà del comparto calzaturiero in forte crescita che stanno sviluppando strategie di sostenibilità ambientale e circular economy, programmando investimenti su macchinari d’avanguardia oltre a progetti d’innovazione dei processi di produzione e di sviluppo di nuovi prodotti.

Il settore agribusiness

Settore particolarmente rilevante per il territorio, costituisce il 25% del fatturato del manifatturiero e impiega circa 134.219 addetti[6]. Formato principalmente da piccole imprese, il settore può contare anche sulla presenza di player di maggiori dimensioni e con una performance sui mercati esteri che è migliorata rispetto agli anni passati: le esportazioni sono passate dai 390 milioni di euro del 2008 agli 800 milioni di euro del 2019.  L’agribusiness impiega il 17,5% della forza lavoro del settore manifatturiero e costituisce il 22% delle esportazioni regionali, posizionando la regione Puglia tra le best practice nazionali, con un indice di specializzazione produttiva pari al 5,8%.

Tra i principali punti di forza: le relazioni attivate con l’università, con gli altri attori del sistema produttivo e con le istituzioni; l’identità territoriale, in grado di rappresentare anche nel lungo periodo un elemento di forza in termini di valore aggiunto e di qualità delle produzioni.

Il settore farmaceutico

Sebbene a livello nazionale questo settore sia fortemente concentrato nelle regioni quali Lazio, Lombardia, Toscana, Emilia-Romagna e Veneto, che da sole determinano il 90% dell'occupazione, con la pandemia Covid-19 l’importanza dell’industria farmaceutica è cresciuta anche in Puglia e conta attualmente più di 700 addetti diretti e circa 1.000 impiegati nel settore dei fornitori per l’industria farmaceutica[7].

I principali punti di forza del settore sono, da un lato, la recente occupazione qualificata con un incremento di assunzioni a tempo indeterminato, strategiche per lo sviluppo del tessuto produttivo locale[8] e, dall’altro, i legami delle maggiori realtà produttive con università e altri centri di ricerca.

Linee di sviluppo e margini di miglioramento

Le principali proposte elaborate da EY, in collaborazione con Luiss Business School, per la potenziale ripresa e il rilancio della regione Puglia sono incentrate su quattro punti fondamentali: la valorizzazione delle piccole e medie imprese, l’innovazione, la sostenibilità ambientale e infine il consolidamento dell’offerta formativa.

 

1. Valorizzazione delle piccole e medie imprese

Le piccole e medie imprese pugliesi potrebbero beneficiare dell’aggiornamento delle competenze del proprio personale e dell’innovazione dei propri modelli di business, ripensando l’intera catena del valore. Tra le linee di intervento individuate da EY e Luiss Business School anche la creazione di alleanze strategiche tra imprese che consenta di instaurare una collaborazione organizzata e duratura grazie alla quale condividere know-how e competenze.

2. Innovazione

In linea con gli attuali piani di investimento previsti dal PNRR, l’innovazione rappresenta un driver della crescita e dell’attrattività degli investimenti. In particolare, l’intervento “Politiche industriali di filiera e internazionalizzazione” punta a rafforzare il ruolo delle PMI, potenziando la capacità delle filiere di competere sui mercati internazionali. A tal fine, secondo EY e Luiss Business School sarebbe opportuno introdurre nuove forme di partnership pubblico-private, ripensare i processi produttivi in chiave innovativa, rafforzare la protezione del Made in Italy e incrementare gli investimenti in ricerca e sviluppo (R&S).

3. Sostenibilità ambientale ed economia circolare

Intercettare le risorse provenienti dall’Unione Europea diventa prioritario per quelle aziende che vogliono fare della sostenibilità un tratto caratterizzante della propria identità e soprattutto raggiungere e mantenere quel vantaggio competitivo a livello internazionale. Il tema è trasversale ai diversi comparti produttivi e nella Regione non mancano già iniziative che rappresentano delle vere e proprie best practice: basti pensare, ad esempio, a come l’industria tessile – anche in virtù dei cambiamenti della domanda – stia trasformando i propri prodotti e processi produttivi.

Alcune iniziative in tale direzione possono riguardare: la costituzione di “textile hubs” per il recupero e il riciclo dei filati; il supporto a giovani e piccole imprese agricole attraverso il sostegno di investimenti che promuovano la digitalizzazione, la modernizzazione dei macchinari, e lo sviluppo di energie rinnovabili.

4. Rafforzare la formazione

Di fondamentale importanza, infine, secondo EY e Luiss Business School, il rafforzamento dell’offerta formativa per tutti e tre i settori analizzati attraverso l’implementazione delle ITS Academy in modo da sopperire al fabbisogno di figure tecniche con competenze specialistiche.

Cerimonia conclusiva

I vincitori della XXIV edizione del Premio EY L'Imprenditore dell'anno® saranno proclamati nel corso di una cerimonia che si terrà a Milano il 24 novembre 2021.

[1] Il premio è rivolto ai leader alla guida di aziende attive da almeno 3 anni, con sede legale in Italia e con un fatturato minimo di 25 milioni di euro.
[2] Banca d’Italia, Economie regionali, L’economia della Puglia, Rapporto annuale, giugno 2021.
[3] Arti Puglia – Agenzia Regionale per la Tecnologia e l’Innovazione, Outlook Report 4/2021
[4] Elaborazione su dati ISTAT 2020
[5] Arti Puglia – Agenzia Regionale per la Tecnologia e l’Innovazione, Outlook Report 4/2021
[6] ISTAT, 2019
[7] Farmindustria, Indicatori farmaceutici, luglio 2021.
[8] Farmindustria, 2018.