Nonostante le incertezze normative e i vincoli burocratici, che hanno limitato gli investimenti in attività greenfield, gli investitori mostrano una significativa resilienza sul tema della sostenibilità. A questo proposito, il 26% ha investito più del 30% del proprio portafoglio su progetti greenfield e l’80% di coloro che hanno allocato risorse in tali progetti dichiara che le performance sono state in linea con le aspettative. Percentuale in aumento di circa il 20% rispetto allo scorso anno.
Focalizzando l’attenzione sulla sostenibilità, gli investitori sono sempre più orientati verso i requisiti ESG (Environmental, Social and Governance) nella selezione dei propri investimenti, dando maggiore importanza ai fattori che si concentrano sulla transizione energetica, seguiti dai cambiamenti climatici, dalla sostenibilità sociale e dall'etica aziendale. Infatti, secondo il 60% degli intervistati, i criteri ESG sono stati i principali driver nella selezione degli investimenti o delle opportunità di finanziamento in Italia. Per il 35% degli investitori, tali criteri di screening sono stati utilizzati per identificare ed escludere gli investimenti non conformi ai principi di sostenibilità. Solamente il 5% degli intervistati dichiara di non considerare i criteri ESG nella selezione e nell’analisi degli asset.
La tecnologia potrebbe costituire un'area di investimento primaria nel lungo termine. Infatti, il 45% degli intervistati afferma di includere la tecnologia nelle loro strategie di investimento e quasi il 40% prevede che tali investimenti saranno prioritari nei prossimi 3-5 anni. L’intelligenza artificiale è vista da oltre il 30% come la tecnologia che porterà i maggiori benefici nel settore delle infrastrutture, in particolare nei comparti dell’energia e dei trasporti.