Un po' meno della metà dei nostri connazionali si concentra dunque sui beni essenziali (39%), mentre ripartono con cautela l’abbigliamento (41%), l’elettronica (32%), i cosmetici ed i prodotti di bellezza (31%) ed infine anche i viaggi (28%), assenti durante la pandemia.
Ma qualche segnale positivo c’è, anche in questo settore: l’italiano torna a pianificare le vacanze (68%), cosa che costituisce un ottimo segnale di ripresa.
Se parliamo in generale, le modifiche del life style dettate dal Covid non sono state smaltite, ma risultano confermate anche nel post-pandemia, con occasioni di incontro e di socializzazione grandemente ridotte (l’80% degli intervistati).
Sono questi i fattori che stanno agendo da propulsore delle scelte dei consumi, insieme al tema attualmente alla ribalta, sopra citato, che sta condizionando la borsa della spesa: la salvaguardia del pianeta. L’impatto ambientale del prodotto, fino a ieri rimasto in fondo alla lista delle preoccupazioni, oggi riveste un’importanza cruciale: il consumatore è più attento alle informazioni sul prodotto ed è orientato a fare scelte sempre più sostenibili.
Se si parte da quest’analisi trasformativa dei fattori economici, politici e psicologici dell’attitudine all’acquisto, si comprende in che direzione stanno andando i consumi futuri, senza trascurare la necessità della dimensione digitale del brand. Una scelta obbligata, visto che il consumo si sta sempre più spostando sulla piattaforma del web.