Comunicato stampa

11 gen 2021 Milano, IT

EY Digital Infrastructure Index: le infrastrutture digitali per il rilancio delle filiere produttive italiane

Il ritardo digitale del nostro Paese e la necessità di rilancio dell’economia italiana attraverso il digitale, indicano la necessità di accelerare gli investimenti nelle infrastrutture digitali

Contatto stampa
EY Italy

Multidisciplinary professional services organization

L'approccio 

Il ritardo digitale del nostro Paese e la necessità di rilancio dell’economia italiana attraverso il digitale, indicano la necessità di accelerare gli investimenti nelle infrastrutture digitali, sulla base non solo delle prospettive del mercato consumer, ma anche e soprattutto sui business needs delle imprese:

  1. elevata diffusione delle reti Internet-of-Things (IoT) e della sensoristica;
  2. elevata capacità di elaborazione, accessibile in modo flessibile e sicuro;
  3. elevata capacità di storage (caratterizzato da alti livelli di sicurezza);
  4. elevata velocità di connessione alla rete.

E’ su questi quattro fields of play che si gioca la partita dell’innovazione nelle infrastrutture digitali per le imprese.

Occorre quindi ridefinire le priorità di investimento sulla base delle effettive esigenze delle imprese: da dove cominciare? Da quali filiere e da quali territori? 

La logica

La definizione delle priorità passa attraverso una logica di analisi che mette in relazione la localizzazione del sistema produttivo italiano con la diffusione delle infrastrutture digitali sul territorio:

EY Digital Infrastructure Index

Le infrastrutture digitali per il rilancio delle filiere produttive italiane

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MISURARE L’INFRASTRUTTURAZIONE DIGITALE: IL DIGITAL INFRASTRUCTURE INDEX

Il Digital Infrastructure Index analizza il livello di efficienza e maturità delle infrastrutture digitali delle 107 province italiane. L’analisi ha preso in considerazione un set di 30 indicatori, classificati in 3 differenti categorie. Connettività fissa, Connettività mobile e wi-fi, Tecnologie IoT. Gli indicatori prendono quindi in considerazione sia le tecnologie più mature (ADSL, LTE), sia quelle più avanzate (FTTH, 5G) pesando però in maniera significativamente superiore queste ultime, elementi fondamentali per la crescita del Paese e delle sue filiere produttive.

Tutti gli indicatori sono stati normalizzati e standardizzati per arrivare ad un ranking 0-100. All’interno del Digital Infrastructure Index, viene distinta l’infrastruttura di connettività (che attiene principalmente agli investimenti degli operatori TLC) dalla diffusione dell’IoT (che dipende principalmente dal grado di digitalizzazione delle altre tipologie di infrastrutture presenti sul territorio: reti di trasporto, reti energiche, reti ambientali, e che attengono quindi agli investimenti delle utilities).

Pertanto il Digital Infrastructure Index misura sia la diffusione delle infrastrutture TLC e broadband, sia il grado di digitalizzazione delle altre infrastrutture presenti su un territorio, fornendo pertanto una visione allargata dei fattori tecnologici abilitanti dello sviluppo.

È ormai assodato che l’Italia per il rilancio economico debba accelerare sulla digitalizzazione, a partire dagli investimenti sulle infrastrutture digitali, che non si limitano solo a Banda Ultralarga e 5G, ma devono comprendere anche cloud computing, reti IoT e sensoristica. L’accelerazione deve avvenire sulla base dei business needs delle imprese, con una definizione delle priorità che metta in relazione la localizzazione del sistema produttivo italiano con la diffusione delle infrastrutture digitali sul territorio. Parte del supporto economico agli investimenti digitali necessari ai territori, che si trovano oggi in una condizione di gap infrastrutturale, può venire dal Recovery Fund e dal Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza, con le opportune differenze: nel caso delle PMI per la modernizzazione dell’impresa, nel caso delle aziende più grandi per costruire o rafforzare l’ecosistema di filiera
Andrea D’Acunto
EY Med Telco, Media & Technology Leader

Il Digital Infrastructure Index non misura solamente l‘offerta, cioè le coperture e le disponibilità sul territorio delle tecnologie, ma misura anche la capacità di soddisfare la domanda delle imprese di un territorio. Le principali infrastrutture digitali considerate, infatti, non supportano allo stesso modo le diverse filiere. Ad esempio, l’FTTH  è rilevante ove ci siano sedi fisse da collegare, ed invece meno importante per filiere come l’Agrifood, per la quale invece sono più rilevanti 5G e IoT. Il Wi-Fi pubblico è di maggiore rilevanza per la filiera del Turismo che per altre filiere, e così via.

Il Digital Infrastructure Index pertanto ingloba dei coefficienti che pesano le tecnologie in relazione a ciascuna filiera, risultando in una maggiore valorizzazione delle tecnologie più adatte alle filiere maggiormente presenti in un determinato territorio. Ciò permette di misurare il livello di adeguatezza delle infrastrutture digitali al tessuto produttivo locale.