«Il primo semestre 2021 – dichiara Mario Maiocchi, direttore centro studi retail Confimprese – chiude con un pesante -44% rispetto allo stesso periodo pre-pandemia del 2019 e in linea con il 2020. Ciò fa presagire che, indipendentemente dall’andamento dei prossimi mesi, anche il 2021 è destinato a chiudere con bilanci molto difficili per le aziende retail. Sempre nel semestre 2021 vs 2019 il canale travel rimane il più problematico a -68% mentre centri commerciali e outlet, a causa delle chiusure forzate durante i weekend, con -49% vedono dimezzate le vendite rispetto al 2019. I dati delle prime settimane di luglio continuano a mostrare una carenza di flussi sui centri commerciali tra -20% e -30% indicando un trend di ripresa lenta. Da sottolineare il calo di abbigliamento e accessori, che nel semestre lascia sul terreno -44%, dovuto anche alla partenza negativa dei saldi estivi con una contrazione delle vendite nei primi 9 giorni di luglio di oltre il -10% rispetto al 2019. Un trend che ha un impatto importante sui bilanci aziendali e implica probabili giacenze di invenduto a fine stagione».
Dunque, se l’analisi del mese di giugno su giugno 2019 rivela una situazione di parziale recupero, non altrettanto si può dire dei risultati del primo semestre, che mostrano l’incertezza del mercato, sui cui permane la ripresa della variante Delta.
«Anche se osserviamo un mese di giugno ancora in sofferenza rispetto al 2019 a -19% – commenta Paolo Lobetti Bodoni, consulting market leader di EY in Italia – è comunque in linea con il costante miglioramento a cui stiamo assistendo a partire dal mese scorso. Rispetto alla situazione post pandemica di giugno 2020, si rileva un miglioramento dell’11% che ci proietta dunque in un’estate con trend migliori rispetto all’anno scorso. È inoltre importante notare la vivacità del settore non food con valori simili al 2019 che ci dimostra come i consumi si siano indirizzati su altre categorie rispetto al passato, privilegiando la cultura e l’arredamento. Seppure in termini relativi, la ristorazione registra trend migliori dell’abbigliamento, anche se presenta un gap maggiore da colmare sul progressivo anno. A conferma del fatto che lo smart working influenzi ancora i flussi di acquisto, osserviamo che i centri commerciali e gli outlet registrano trend migliori rispetto ai centri cittadini».
Analisi principali regioni
Anche nel mese di giugno 2021 vs giugno 2019 l’Umbria si conferma la regione peggiore con una flessione di -24%. La seguono 2 regioni a pari merito, Toscana ed Emilia-Romagna, con un trend pari a -23%. Le Marche chiudono a -23%, Lazio -22%, Veneto -21% e Lombardia -20% Sotto il 20% e dunque con perdite più contenute troviamo Liguria -19%, Friuli-Venezia Giulia -18%, le isole Sicilia e Sardegna segnano -17% così come il Trentino-Alto Adige. Campania e Piemonte registrano -16%, Abruzzo -14%. Calabria -8% e Puglia -6% confermano il migliore andamento dell’area Sud rispetto alle altre.