Il 68% del volume transato ha coinvolto un investitore internazionale; gli acquirenti europei erano sia operatori alberghieri che fondi di private equity e investitori istituzionali, mentre gli investitori del Nord America erano principalmente fondi di private equity.
Il cosiddetto vacant possession rimane l'opzione preferita dagli investitori per l'acquisto di hotel in Italia, rappresentando il 70% delle transazioni nel 2021. Le acquisizioni di immobili sfitti comportano solitamente spese di capitale aggiuntive per la ristrutturazione e il rebranding degli hotel, aumentando il volume totale degli investimenti nel settore alberghiero. Si stima che gli hotel transati nel 2021 genereranno un capex aggiuntivo superiore a 400 milioni di euro nei prossimi due anni.
L'interesse per gli hotel in leasing, a causa dell'incertezza legata al Covid-19, è ancora limitato rappresentando solo il 20% del volume totale o €400 milioni, in linea con l'importo registrato nel 2020 (€415m). La quota degli sviluppi (greenfield o conversioni) è in linea con gli anni precedenti, intorno al 10% del mercato totale.
Prospettive per il 2022
Nonostante la persistenza della pandemia di Covid-19 nell’anno 2021, gli investitori hanno aumentato il loro interesse per il mercato alberghiero italiano concludendo operazioni con un approccio value-add, confermando le aspettative di una rapida ripresa e di un ulteriore sviluppo del settore. I prezzi non hanno risentito particolarmente del calo della domanda, con gli operatori in grado di aumentare l'ADR soprattutto nei periodi di vacanza.
Gli investitori internazionali stanno continuando a perseguire opportunità nel mercato italiano e una quantità significativa di liquidità sembra pronta ad essere investita nel 2022 sia in opportunità core che value add. Si prevede che gli investitori istituzionali e core aumentino i loro investimenti nel 2022 non appena le performance operative si stabilizzeranno.
Le banche tradizionali e le risorse del private equity stanno tornando a finanziare le acquisizioni e lo sviluppo degli hotel, così come le spese di ristrutturazione.
Considerando i deal attualmente in pipeline e l'assenza di grandi portafogli in vendita, una parte del capitale disponibile potebbe rimanere non allocato nel corso del 2022 a causa della mancanza di prodotti coerenti con le esigenze degli investitori.
Anche gli NPEs/NPLs potrebbero contribuire ad alimentare l'offerta di hotel in vendita nel corso del 2022 (sia portafogli di prestiti che vendite all'asta), tuttavia la maggior parte delle posizioni distressed immesse sul mercato si riferiranno potenzialmente ad asset in mercati secondari con un appeal limitato per gli investitori alberghieri professionali.