Milano, 15 maggio 2023. Secondo l'EY Global Wealth Research Report 2023, il 57% degli italiani (contro il 48% a livello europeo) ritiene che la gestione delle proprie esigenze di investimento sia diventata più complessa negli ultimi due anni. In particolare, lo pensa il 72% degli investitori della Gen X (i nati tra il 1965 e il 1980), rispetto al 49% dei baby boomer (i nati tra il 1946 e il 1964) e al 39% dei millennial (i nati tra il 1981 e il 1996).
Il rapporto, che riporta i risultati delle interviste ad oltre 2.600 clienti di servizi di Wealth Management in tutto il mondo, inclusa l’Italia, rileva che nel nostro Paese la propensione a fare investimenti più rischiosi nonostante la volatilità dei mercati è maggiore (56%) tra gli investitori della Gen X, piuttosto che tra i baby boomer che si attestano al 22% e i millennial al 39%.
Gli obiettivi d’investimento rimangono in gran parte difensivi: il 38% degli intervistati vuole proteggere il patrimonio; il 35% vuole garantirsi un rendimento adeguato. Il 52% degli investitori italiani (contro il 62% a livello europeo) si sente preparato a raggiungere i propri obiettivi finanziari (il 64% dei baby boomer; 56% Gen X; 31% millennial).
Aumenta tra gli investitori italiani l’apertura a mantenere relazioni virtuali (video chat o e-mail) con il proprio consulente, soprattutto riguardo alla gestione del portafoglio (40%) e degli investimenti (37%). Tuttavia, in Italia - diversamente da quanto avviene a livello europeo - la relazione di persona resta quella preferita per tutte le attività. Il 44% dei potenziali clienti (il 56% di quelli appartenenti alla Gen X) preferisce essere contattato direttamente, principalmente tramite contatto telefonico o e-mail, mentre la consultazione autonoma tramite le piattaforme di advisory matching risulta importante soprattutto per i millennials (46%).