Performance generali di IPO per aree: Americhe, Asia-Pacifico e EMEIA
Mentre il numero di IPO nelle Americhe è rimasto invariato, si registra un aumento dei proventi dell’86% per una raccolta di 9,1 miliardi di dollari rispetto al primo semestre dell’anno scorso. Tale crescita è attribuibile principalmente alla più grande IPO realizzata dal novembre 2021 negli Stati Uniti attraverso uno spin-off. Gli Stati Uniti hanno registrato un incremento guidato principalmente da alcune grandi operazioni e i recenti miglioramenti nel sentiment del mercato potrebbero essere un segnale per una maggiore attività di IPO negli Stati Uniti nel corso del 2023 o nel 2024. Tuttavia, nonostante gli sviluppi positivi, questo mercato potrebbe impiegare più tempo a riprendersi a causa dell'imprevista crisi bancaria del 2023.
Nel primo semestre 2023 il mercato delle IPO dell'Asia-Pacifico ha rappresentato il 60% delle operazioni di IPO nel mondo, mantenendo la propria posizione di leadership. Delle prime 10 IPO, la metà provengono dalla Cina mentre 1 dal Giappone. L’area ha registrato 371 IPO che hanno raccolto 39,4 miliardi di dollari, con un calo annuale rispettivamente del 2% e del 40%. La raccolta è diminuita significativamente a causa di un mercato cinese più calmo del previsto e con un certo numero di IPO di grandi dimensioni ancora in attesa di essere lanciate. Per la prima volta in oltre 20 anni, l'Indonesia ha superato Hong Kong nella classifica delle borse mondiali per numero di operazioni. Le borse indiane si classificano dopo 20 anni al primo posto per numero di IPO realizzati.
L'attività di IPO nell'area EMEIA continua a ridursi con 167 quotazioni che hanno raccolto 12,4 miliardi di dollari, con un calo rispettivamente del 12% e del 50% rispetto al primo semestre 2023. La regione ha comunque mantenuto la propria posizione di secondo mercato per le IPO rappresentando il 27% di tutte le operazioni di IPO e registrando la seconda più grande IPO con 2,5 miliardi di dollari raccolti. Nel complesso, i livelli di inflazione nella maggior parte dei Paesi europei rimangono elevati e la ridotta liquidità contribuisce a frenare l'attività delle IPO.
Focus sull’Italia: sfide ed opportunità per il mercato
Le attività di IPO in Italia nel corso del primo semestre 2023 appaiono in controtendenza rispetto al mercato globale, evidenziando una crescita sia del numero di quotazioni (+25%) che della raccolta realizzata (+12%). Delle 15 operazioni realizzate durante il primo semestre 2023, le 4 quotazioni al mercato principale rappresentano oltre il 90% della raccolta del periodo e hanno permesso a Euronext Milano di diventare il decimo mercato in termini di raccolta di capitali nel semestre.
Prospettive eventuali per il secondo semestre del 2023
È possibile prevedere che la ripresa dell'attività delle IPO a livello globale potrebbe iniziare verso la fine del 2023, in caso di un graduale miglioramento delle condizioni economiche e del sentiment del mercato, con l'entrata nella fase finale della politica monetaria restrittiva.
A seguito del debutto di una mega IPO realizzata attraverso uno spin-off negli Stati Uniti che ha messo in ombra tutte le altre IPO tradizionali, si potrebbe ipotizzare che questa tendenza persisterà. È infatti probabile che lo spin-off e quotazione di porzioni di grandi aziende si diffondano nei principali mercati, in quanto le società sono impegnate nel ricercare la creazione di maggiore valore per gli azionisti attraverso le cessioni, e gli investitori si orientano verso aziende mature e solide economicamente in un mercato delle IPO ancora in fase di ripresa.
Comprendere i diversi requisiti di ciascun mercato in cui le società intendono entrare è essenziale per soddisfare le aspettative degli investitori ed evitare potenziali ritardi dovuti a questioni normative. Gli investitori continueranno a essere più selettivi, orientandosi verso società con solidi fondamentali e una comprovata esperienza. Tutte le opzioni disponibili dovrebbero essere prese in considerazione, dai differenti processi di IPO (quotazione diretta o aggregazione con SPAC) ad altri metodi di finanziamento (private equity, emissione di debito o cessione).