4 Tempo di lettura 15 mar 2021

Nuovo slancio per le società innovative: in Italia boom di finanziamenti

Da EY Italy

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4 Tempo di lettura 15 mar 2021

Con 569 milioni di euro, il 2020 risulta essere l’anno migliore dell’ultimo quinquennio in termini di finanziamenti complessivamente raccolti da startup e scaleup italiane da fondi di venture capital.

Il venture capital in Italia continua a crescere a ritmi sostenuti nonostante le difficoltà macroeconomiche connesse alla pandemia da COVID-19, anche grazie al contributo di nuovi importanti protagonisti tra gli investitori e ad un evidente cambio culturale dei grandi gruppi societari italiani, che hanno allargato la loro attenzione e il loro sostegno alle realtà innovative italiane.

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È quanto emerge dal EY Venture Capital Barometer 2020, l'analisi di EY sull'asset class realizzata in collaborazione con Vc Hub Italia, associazione del venture capital, degli investitori in innovazione e delle startup e pmi innovative.

L’innovazione potrà dare un enorme contributo per far si che l’Italia esca dalla crisi e possa tornare a crescere, e altrettanto importante sarà il ruolo del venture capital, che consente a idee innovative di tradursi in imprese concrete consentendo la crescita e la contaminazione tra business tradizionali e innovazione.

I trend di investimento in Italia: + 55% nel 2020

La pandemia sta cambiando il paradigma di investimento nell’innovazione: il differente scenario può̀ offrire la possibilità̀ di innovare e le startup, per loro natura, sono i soggetti più adatti per creare il nuovo, senza retaggi mentali derivanti da un passato.

I numeri evidenziano una crescita significativa da parte dei capitali di rischio.

Nel 2020 startup e scaleup italiane hanno raccolto 569 milioni di euro, una crescita del 55% rispetto all’anno precedente, nonostante una riduzione del 37% del numero di deal (111 contro i 175 del 2019). 

Questi dati fanno emergere un ulteriore elemento positivo, ossia l'aumento del valore medio d'investimento (passato dai 2,1 milioni del 2019 ai 5,1 del 2020), segnando così un cambio di passo rispetto agli anni precedenti e consentendo all'Italia di colmare un po' della distanza rispetto ad altre economie europee.

Rispetto al 2019 il numero delle operazioni con una raccolta di capitale maggiore di €10 m è raddoppiato: da 7 operazioni registrate nel 2019 (di cui 4 deal > di €20 m) a 14 operazioni nel 2020 (di cui 6 deal > di €20 m).

Il ciclo di finanziamento pre-seed prevede lo sviluppo precoce di un prodotto minimo vitale (MVP). Il finanziamento di una startup, in questa fase, permette alla stessa di testare il prodotto, formare un core team efficace e costruire un prototipo, lo scopo è quello di massimizzare le future opportunità di raccolta fondi della Startup. Nella fase seed, invece, la startup ha già definito il proprio valore e ha bisogno della successiva fase di finanziamento per trovare il corretto posizionamento del prodotto sul mercato e la propria posizione nel mercato di riferimento.

Dal report Ey emerge che i round pre-seed, seed ed early VC calano di oltre il 100% rispetto al 2019.

Rimangono in linea con il 2019 le operazioni effettuate da business angel, ovvero individui che forniscono finanziamenti a imprese in fase di avviamento.

L’Italia accorcia il gap con gli altri Paesi europei, ma rimane la distanza

Sebbene la distanza con i principali Paesi europei sia ancora elevata, il venture capital italiano sta lentamente riducendo quel gap che ci aveva contraddistinto negli anni passati.

L'Italia resta in coda rispetto ad altri Paesi: la Germania macina il quadruplo del valore con 4,3 miliardi investiti e 394 operazioni, lo stesso la Francia con 3,9 miliardi e 407 investimenti.
La Gran Bretagna che svetta con 8 miliardi investiti e 773 operazioni.
Ma il barometro di Ey segnala una svolta anche per l'apporto pubblico di capitali, attraverso Cdp Venture e il recente Fondo nazionale per l'innovazione, ma anche con la fondazione Enea Tech per il trasferimento tecnologico.

I settori su cui puntano gli investitori

Il settore del Fintech è stato quello che nel 2020 ha più catalizzato l’attenzione degli investitori, con più di €173 m raccolti da 15 startup e scaleup italiane.

Gli altri settori innovativi che sono stati capaci di attrarre un importante ammontare di capitali sono stati: Health e Life Science, Food and Beverage, Software & Digital services e Transportation and Delivery.

Oltre il 78% dei capitali di venture investiti nel nostro Paese nel 2020, è stato raccolto in questi top 5 verticali innovativi. 

Le regioni più attrattive per l’innovazione

A livello regionale, la Lombardia continua a confermarsi come un polo di attrazione primario per gli investimenti del venture capital a livello nazionale.

Secondo posto per il Piemonte, con 10 operazioni e 46,6 milioni di euro di capitali raccolti (8,2% del totale), mentre in terza posizione troviamo il Lazio, che con 11 deal ha attratto investimenti per 29,3 milioni di euro (5,1% del totale). Seguono il Veneto (29,2 milioni di euro raccolti - pari al 5,1% del totale - in 4 operazioni) e la Toscana (6 deal per 24,6 milioni di euro, corrispondenti al 4,3% del totale).

Con 13,9 milioni di euro (2,4% del totale), l'Emilia-Romagna si piazza al sesto posto, seguita da Friuli-Venezia Giulia (10,7 milioni - l'1,9% totale) e Sardegna (8,1 milioni, pari all'1,4% del totale).

Nona posizione per la Campania (5,9 milioni di euro raccolti, corrispondenti all'1% del totale nazionale) seguita dalla Puglia, che ha visto una raccolta di 4 milioni di euro - appena lo 0,7% del totale.

A quota zero capitali raccolti ben sei regioni: Abruzzo, Basilicata, Marche, Molise, Umbria e Valle d'Aosta.
Dal barometro di EY emerge con chiarezza come, nonostante la creazione di fondi dediti agli investimenti in startup e scaleup innovative del Sud Italia, i risultati del venture capital nel meridione risultino ancora oggi ben lontani da quelli raggiunti dalle regioni del Nord Italia.

I primi 5 settori per valore degli investimenti

Anche in questo caso il Fintech è stato senza dubbio il settore che lo scorso anno ha catalizzato maggiormente l’attenzione degli investitori, con 173,4 milioni di euro raccolti da 15 startup e scaleup italiane.

Seguono i settori Health e Life Science (101,8 milioni), Food and Beverage (66,1 milioni), Software & Digital services (58,9 milioni) e Transportation and Delivery (43,4 milioni).

Fintech

Il Fintech italiano è stato il verticale con il maggior valore assoluto di investimenti ricevuti nell'anno.

Con €173.4 m raccolti, il 2020 supera il precedente picco del 2018 e chiude la parentesi "fiacca" del 2019, che ha visto solo €19 m raccolti.

Il trend italiano si rivela allineato al trend europeo, dove il Fintech si è confermato il mercato che ha visto il maggiore ingresso di capitali (con più di €9b raccolti secondo le prime proiezioni), anche se emerge un segnale di contrazione in termini assoluti rispetto ai circa €10b del 2019.

Enterprise Software & Digital Services

Anche in ambito software & digital services il trend italiano ha evidenziato un calo nel numero assoluto di operazioni (14, contro i 24 del 2019 ed i 22 del 2018), contro-bilanciato da un deciso aumento dell'investimento medio (da €1.4 m a >€4 m). 

Da un punto di vista geografico, gli investimenti del 2020 si distribuiscono a macchia di leopardo in varie parti della penisola, confermando in ogni caso Milano come il principale centro di attrazione di capitali.

Il segmento "Enterprise Software" è uno dei maggiori segmenti per investimenti complessivi in Europa, con quasi $7 b di capitali raccolti secondo le prime proiezioni, inferiori soltanto al segmento del Fintech.

Healthcare

Il settore Healthcare & Life Science in Europa è in rapida crescita, testimonianza ne è il 2020 che ha registrato investimenti pari a $21,3 miliardi, quasi la metà dell’ammontare totale di funding pari a $49 miliardi. La totalità di start-up finanziate nel 2020 in questo settore in Europa è ca. pari a 2000. Sebbene le cinque società che si sono assicurate il maggior numero di investimenti in termini di size abbiano sede in Paesi diversi, il Regno Unito si conferma il leader europeo nel settore Health. Nell’ultimo decennio, infatti, sono state fondate ben 164 start up in UK, seguite da quelle nella regione DACH (Austria, Germania e Svizzera) e poi in Francia (come unico Paese).

Data la situazione pandemica attuale che ha caratterizzato tutto il 2020, un approfondimento particolare non poteva non averlo il settore Healthcare e LifeScience, che in Italia si attesta al primo posto per numero di investimenti, con 16 operazioni posizionandosi al secondo posto per ammontare investito con €101,8 m, ca. il 20% del totale.

EdTech

Il 2020 è stato un anno di grande fermento per il settore EdTech. È un dato di fatto che il Covid-19 abbia cambiato il modo di insegnare e di imparare.  Nonostante l’EdTech abbia avuto un  ruolo da protagonista a supporto delle difficoltà intrinseche dovute alla pandemia, in Italia non ha registrato grande hype (ca. €13 m investiti nel 2020) probabilmente a causa della preponderante presenza di realtà operanti in stage ancora poco maturi. In Europa, al contrario, nel 2020 si è registrato un trend completamente diverso, che ha fatto emergere ulteriormente un settore relativamente maturo e ben sostenuto dai governi nei più svariati campi: da piattaforme di apprendimento online, a marketplace B2C, Tutoring e gestione dei compiti a casa, agli LMS (Learning Management System) e così via.  Complessivamente a livello globale il  2020 è stato un anno record in termini di investimenti, toccando quota $16.1 b con oltre 1.500 deal da parte di fondi di venture capital. In Europa gli investimenti in Education Technology hanno toccato quota $800 m, +80% rispetto al 2019, rivelandosi uno dei mercati più impattati e in crescita del 2020.  

Summary

Il venture capital in Italia continua a crescere a ritmi sostenuti nonostante le difficoltà macroeconomiche connesse alla pandemia da COVID-19.