9 set 2022

Potenziamento della rete energetica, innovazione tecnologica, rivoluzione culturale

Da EY Italy

Multidisciplinary professional services organization

9 set 2022

L'attuale scenario europeo ha portato i governi europei e la Commissione Ue a cercare una fornitura alternativa al gas russo. Il Piano REPowerUE, ratificato dai Paesi europei e dalla Dichiarazione di Versailles nel marzo di quest'anno, ha proprio l'obiettivo di superare questa dipendenza energetica e, allo stesso tempo, far rispettare gli obiettivi Fit for 55 e 2050 net-zero.

La guerra in Ucraina ha portato una fondamentale accelerazione al piano di decarbonizzazione, rendendo ogni Paese consapevole del rischio di affidarsi a un unico partner per l'approvvigionamento energetico e stabilendo al contempo misure per rispondere a questo obiettivo:

  • Risparmio energetico, attraverso il cambiamento comportamentale come arma immediata e rapida per ridurre le bollette e prepararsi alle potenziali sfide del prossimo inverno.
  • Diversificazione delle forniture.
  • Supportare i partner internazionali per consentire acquisti congiunti volontari di gas, GNL e idrogeno.

Si tratta di un obiettivo ambizioso, considerando che questa crisi avrà un impatto diverso sui paesi dell'Europa occidentale, a seconda del livello attuale delle importazioni di gas russo e della capacità di trovare alternative. La Danimarca, il Regno Unito, il Belgio, la Spagna e il Portogallo sono interessati in minima parte dal distacco della fornitura di gas russo o non ne risentono affatto. La Francia si è sempre concentrata sul nucleare e la sua dipendenza dal gas russo è bassa, pari al 24% delle sue importazioni totali.

La Germania pagherà il prezzo più alto, dato che la sua importazione è pari al 49%. Segue l'Italia, che importa dalla Russia il 46% del gas totale importato.

Secondo i dati di EY, solo una risposta coordinata a livello di Unione Europea potrebbe influenzare in modo significativo la capacità della Russia di reindirizzare l'attuale fornitura dedicata dell'Unione Europea ad acquirenti alternativi nel mercato globale. Quel che è certo è che la guerra russo-ucraina sta conducendo e porterà a un ridisegno del panorama energetico e dei modelli di business a livello internazionale.

Secondo i team di EY, il mix energetico rimarrà una sfida a lungo termine per i paesi europei: mentre gli investimenti in infrastrutture, ad esempio in grado di utilizzare gas naturale liquefatto attraverso terminali di rigassificazione europei, porteranno ad approvvigionamenti da paesi diversi dalla Federazione Russa, la strada verso la transizione energetica potrebbe aiutare a stimolare lo sviluppo di fonti di energia alternative, comprese le rinnovabili e i combustibili emergenti con l'idrogeno blu e verde. In linea con il Global Gateway, la strategia dà priorità all'impegno dell'Unione Europea per una transizione energetica globale green ed equa, aumentando il risparmio e l'efficienza energetica per ridurre la pressione sui prezzi e intensificando la diplomazia energetica.

Una forte accelerazione dello sviluppo delle energie rinnovabili utilizzate nei settori manifatturiero, dei trasporti e dell'edilizia sposterà l'Europa verso l'indipendenza energetica, semplificando la burocrazia per:

  • accelerare le autorizzazioni per progetti di energia rinnovabile su larga scala,
  • raddoppiare la capacità fotovoltaica dell'Europa entro il 2050,
  • il doppio della velocità di impiego delle pompe di calore
  • integrare l'energia geotermica e solare termica nei sistemi di riscaldamento delle città
  • raggiungere l'obiettivo di 10 milioni di tonnellate di produzione nazionale di idrogeno rinnovabile e 10 milioni di tonnellate di importazioni entro il 2030 per sostituire gas naturale, carbone e petrolio nelle industrie e nei settori dei trasporti difficili da decarbonizzare.

Secondo i team di EY, questi sono input importanti per uno sviluppo industriale europeo che porterà a impatti positivi sul PIL degli Stati membri.

In particolare, un ulteriore finanziamento di 200 milioni di euro è destinato ad accelerare i progetti sull'idrogeno e la stessa Commissione Europea si è impegnata a completare la valutazione dei primi grandi progetti entro l'estate del 2022. È proprio la spinta tecnologica su questi temi e lo sviluppo di un sistema di incentivi per sostenere i costi delle tecnologie ancora 'fuori mercato' che potrebbero essere un elemento per sfruttare il potenziale delle fonti energetiche rinnovabili e coprire parte del fabbisogno di gas.

Tali politiche che incentivano la produzione di energia rinnovabile potrebbero essere ulteriormente accelerate dal fatto che la costruzione di nuova capacità solare ed eolica rimane più rapida ed economicamente sostenibile rispetto al carbone o al gas.

Secondo RePowerEU, il raggiungimento degli obiettivi energetici dipenderà quindi da come i paesi europei affronteranno tre grandi sfide:

  • I tempi di potenziamento della rete energetica di ciascun paese in modo che possa diventare ricettivo ai nuovi input energetici.
  • L'innovazione tecnologica per adattare le infrastrutture per il trasporto e lo stoccaggio dell'idrogeno.
  • La rivoluzione culturale per diffondere comportamenti responsabili tra i cittadini e le generazioni future nell'uso dell'energia e una maggiore consapevolezza delle fonti di energia rinnovabile e delle loro infrastrutture.

International energy crisis: impacts on decarbonization strategies

 
 

Summary

La guerra in Ucraina ha portato una fondamentale accelerazione al piano di decarbonizzazione, rendendo ogni Paese consapevole del rischio di affidarsi a un unico partner per l'approvvigionamento energetico e stabilendo al contempo misure per rispondere a questo obiettivo.

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Da EY Italy

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