Innovazione, AI e sostenibilità: al Castello di Conversano la prima tappa dell’EY Private Roadshow
 
 

Dal Castello di Conversano prende il via l’EY Private Roadshow, il percorso territoriale per rafforzare gli ecosistemi imprenditoriali del Paese. La Puglia si conferma laboratorio di innovazione e sostenibilità, grazie al contributo di imprese, istituzioni e associazioni di categoria. Al centro del dibattito: intelligenza artificiale, attrazione degli investimenti, politiche di coesione e apertura al capitale. Premiati gli imprenditori che stanno trasformando il Mezzogiorno in un motore di crescita.

L’introduzione di Flavio Deveglia

Ha preso il via presso il Castello di Conversano (Bari), la prima tappa dell’EY Private Roadshow, il percorso promosso da EY per valorizzare il tessuto imprenditoriale italiano. A moderare i lavori è stata la giornalista del TG5, Costanza Calabrese, che ha sottolineato l’importanza di creare momenti di dialogo tra imprese, istituzioni e associazioni di categoria, in un contesto economico e geopolitico sempre più complesso.

Flavio Deveglia, Bari Office Managing Partner di EY, ha introdotto la mattinata evidenziando il valore strategico del territorio pugliese e la necessità di ascoltare da vicino le esigenze degli imprenditori. “Fare impresa oggi richiede visione, resilienza e capacità di adattamento. Con questo roadshow vogliamo offrire uno spazio di riflessione concreta, ma anche celebrare chi ogni giorno contribuisce alla crescita del Paese”, ha spiegato.

Nel suo intervento, Deveglia ha ricordato l’impegno di EY in Puglia, dove dal 1999 la firm ha investito in formazione e innovazione, collaborando con le università locali per sviluppare competenze in ambiti come digital innovation e cybersecurity. Oggi, sono oltre 900 i professionisti attivi nella regione, a testimonianza di un ecosistema in forte crescita.

L'innovazione, motore di sviluppo e coesione sociale: la visione di Antonio Decaro

L’intervento di Antonio Decaro, intervistato da Costanza Calabrese

Antonio Decaro – europarlamentare e già sindaco di Bari – ha portato il punto di vista europeo e locale, sottolineando l’importanza del ruolo delle imprese tecnologiche e degli investimenti di EY per la crescita del territorio pugliese. “Avete accettato la sfida di investire nel Sud, contribuendo a creare un hub dell’innovazione che oggi conta 21 aziende e una capacità occupazionale di oltre 8.500 persone”, ha dichiarato, evidenziando come l’IT sia diventato un settore strategico per l’intera area metropolitana di Bari.

Decaro ha ricordato come l’arrivo di nuove imprese abbia favorito anche il ritorno di giovani talenti e la nascita di una sana competizione tra aziende per attrarre risorse qualificate. “L’innovazione non è solo economia, ma anche progresso sociale: è entusiasmante vedere i giovani animare le nostre città, contribuendo a renderle più vive e dinamiche”, ha aggiunto.

I dati Istat confermano il trend positivo: nel 2023 il PIL regionale è cresciuto dell’1,1%, mentre l’occupazione ha registrato un incremento di 7.000 unità nell’ultimo trimestre del 2024. Bari, in particolare, ha raggiunto un tasso di occupazione del 54,7%, posizionandosi come prima città del Sud e nona a livello nazionale. “È il risultato di un percorso condiviso tra istituzioni e imprese, che ha visto crescere insieme comunità e aziende”, ha concluso Decaro, auspicando un’Europa sempre più unita e capace di sostenere la competitività dei territori.

Il ruolo di Regione Puglia nello sviluppo del territorio

Gianna Elisa Berlingerio con Costanza Calabrese

Il ruolo di Regione Puglia nel supporto alle imprese del territorio è stato il focus di Gianna Elisa Berlingerio, Direttora del Dipartimento Sviluppo Economico della Regione Puglia. “Il tema non è solo quello dei mezzi, ma dei risultati: PIL, occupazione e crescita strutturale sono gli indicatori che raccontano lo sforzo collettivo del sistema pugliese”, ha spiegato, sottolineando come la Regione abbia sostenuto, nella programmazione 2014–2020, con oltre 8,5 miliardi di investimenti privati attraverso fondi europei.

Guardando al futuro, Berlingerio ha annunciato l’apertura di una nuova finestra del bando equity, con ulteriori 60 milioni di euro destinati a startup e scale-up, che si aggiungono ai 40 milioni già allocati. “È un’opportunità concreta per attrarre fondi nazionali e internazionali e rafforzare la crescita finanziaria delle imprese pugliesi”, ha dichiarato, evidenziando anche l’evoluzione degli strumenti di ingegneria finanziaria, dai minibond alle garanzie di portafoglio.

La nuova programmazione, avviata a fine 2023, ha già raccolto proposte di investimento per circa 2 miliardi di euro, a conferma della vitalità del tessuto imprenditoriale locale. “La crescita della Puglia non è casuale né legata solo agli incentivi: si fonda su asset strategici come le energie rinnovabili, le infrastrutture critiche e la capacità di attrarre investimenti in settori ad alto valore aggiunto”, ha concluso, annunciando anche l’imminente uscita di bandi dedicati a tecnologie critiche e alla transizione giusta per l’area di Taranto.

Le leve di sviluppo per la Puglia

Sergio Fontana dialoga con Costanza Calabrese

Sergio Fontana, Presidente di Confindustria Puglia, ha analizzato lo stato dell’economia regionale, richiamando l’attenzione su alcune criticità strutturali. “Siamo ancora una regione obiettivo uno: il gap non è stato colmato e il problema demografico è serissimo. Siamo scesi sotto i quattro milioni di abitanti, e questo ha un impatto diretto sulla rappresentanza e sulla forza del territorio”, ha affermato.
Per affrontare queste sfide, Fontana ha proposto tre parole chiave:

  • restanza, per trattenere le imprese sul territorio; 
  • tornanza, per favorire il rientro dei giovani talenti;
  • attraenza, per rendere la Puglia un luogo desiderabile anche per chi arriva da fuori.

“Abbiamo bisogno di capitale umano, di una sanità e una scuola che funzionino, di sicurezza e di imprese che offrano opportunità di carriera ben retribuite”, ha aggiunto, sottolineando come la competitività passi anche dalla qualità della vita.

Fontana ha poi evidenziato il ruolo centrale dell’innovazione, della ricerca e dell’internazionalizzazione come leve per la crescita. “Non possiamo aspettare politiche europee o nazionali: dobbiamo agire ora, con gli strumenti che abbiamo”, ha dichiarato, ricordando che in Puglia solo un quinto delle imprese investe in ricerca e sviluppo rispetto alla Lombardia. Ha quindi rivolto un ringraziamento formale alla Regione Puglia e a Puglia Sviluppo per il lavoro svolto nella gestione dei fondi europei e per aver salvaguardato migliaia di investimenti attraverso soluzioni concrete e tempestive.

L’incertezza del quadro globale

Marco Valli presenta il quadro macroeconomico globale


Terminati gli interventi istituzionali, Marco Valli, Chief Economist di UniCredit, ha offerto una panoramica sul contesto macroeconomico globale, evidenziando l’incertezza sia la caratteristica principale di questa fase, in gran parte generata dalle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina. “I dazi introdotti da Trump hanno innalzato le barriere al commercio e alimentato un clima di sfiducia che pesa sulle decisioni di investimento e consumo”, ha spiegato, sottolineando come l’indice globale di incertezza commerciale resti su livelli storicamente elevati.

Nonostante questo scenario, UniCredit non prevede una recessione negli Stati Uniti, pur stimando un rallentamento dell’economia. “Il PIL del primo trimestre ha risentito di un’impennata delle importazioni, ma consumi e investimenti restano solidi. Inoltre, il mercato del lavoro è sostenuto da fattori demografici e da una minore propensione delle imprese a licenziare”, ha chiarito Valli.

Per quanto riguarda l’Europa, ha evidenziato come l’effetto dei dazi si manifesterà nella seconda metà dell’anno, dopo un temporaneo aumento delle esportazioni verso gli USA. “L’impatto sarà disinflazionistico: minore crescita significa minori pressioni sui prezzi”, ha osservato, anticipando che la BCE continuerà a tagliare i tassi, con una previsione di discesa dall’attuale 2,25% all’1,75% entro l’estate.

Infine, Valli ha affrontato il tema del dollaro, segnalando un possibile cambio di paradigma. “Il biglietto verde non sta più funzionando come porto sicuro. Le politiche americane stanno spingendo gli investitori a riconsiderare l’allocazione dei capitali, con un progressivo spostamento verso Europa, Giappone e Cina. Non prevediamo un crollo, ma un lento e strutturale ridimensionamento del dollaro nel medio-lungo periodo”.

Il quadro macroeconomico italiano tra crescita e nodi strutturali

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Mario Rocco illustra i dati macroeconomici italiani

Dopo l’intervento di Marco Valli, è stato Mario Rocco, Head of Valuation, Modelling & Economics di EY Italia, a portare l’attenzione sul contesto economico nazionale e regionale. “Il quadro è complesso, ma non negativo. L’Italia sta crescendo più delle attese (+0,3% nel primo trimestre), trainata dai consumi e da un mercato del lavoro in salute”, ha spiegato, sottolineando come il numero di occupati sia ai massimi degli ultimi vent’anni e la disoccupazione ai minimi.

L’inflazione, ha aggiunto, è sotto controllo: la componente core si mantiene intorno al 2% e dovrebbe restare stabile nei prossimi due anni, favorendo un ulteriore allentamento della politica monetaria da parte della BCE. “Questo sosterrà il potere d’acquisto e, di conseguenza, i consumi”, ha osservato Rocco, evidenziando però la necessità di agire sul fronte della produttività e dell’inattività, che in Italia riguarda ancora il 33% della popolazione in età lavorativa. Sul fronte degli investimenti, si registra un passaggio dagli incentivi per l’edilizia a una maggiore propensione delle imprese a investire in tecnologie e capitale umano. “La vera ricetta per la crescita è investire nelle persone, nelle competenze e nelle infrastrutture”, ha affermato.

Rocco ha poi analizzato l’impatto dei dazi sull’Italia, stimando una possibile perdita cumulata dell’1,1% del PIL tra il 2025 e il 2026 in caso di inasprimento delle misure commerciali. “Non è un impatto trascurabile, ma nemmeno drammatico. Il nostro export verso gli Stati Uniti rappresenta circa il 10% del totale, e siamo parte di catene globali del valore che attutiscono gli shock diretti”, ha spiegato.

Infine, Rocco ha fatto una panoramica sulla Puglia: “La regione cresce in linea con il Paese, con eccellenze nei distretti manifatturieri, nell’aerospazio e nella moda. Ma sorprende soprattutto per la capacità di innovare: per valore aggiunto e imprese innovative per addetto, si posiziona dove ci aspetteremmo di trovare la Lombardia”, ha concluso, sottolineando il potenziale ancora inespresso di un territorio che può giocare un ruolo chiave nella competitività nazionale.

Le politiche di coesione come strumento di trasformazione economica, lo sguardo europeo di Raffaele Fitto

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Il videomessaggio di Raffaele Fitto

In collegamento da Bruxelles, Raffaele Fitto – Vicepresidente della Commissione europea con delega alla Coesione e alle Riforme – ha sottolineato l’importanza del dialogo tra istituzioni, imprese e territori. “Viviamo una fase storica complessa, segnata da transizioni profonde – energetica, digitale, demografica – che richiedono risposte coordinate e visione strategica”, ha affermato.

Fitto ha ribadito come la politica di coesione debba evolversi per diventare uno strumento di trasformazione economica, non solo di riequilibrio. “La nostra proposta di revisione mira a semplificare le regole, accelerare l’attuazione dei programmi e concentrare gli investimenti su settori chiave per la competitività e la resilienza dell’Europa”, ha spiegato, evidenziando il ruolo centrale delle imprese locali nel generare innovazione, occupazione e valore.

Secondo Fitto, la coesione deve servire a rafforzare le infrastrutture, sostenere la ricerca, valorizzare il patrimonio culturale e offrire a ogni cittadino europeo la possibilità di costruire il proprio futuro nel luogo in cui vive. “L’Europa deve essere protagonista, non spettatrice. Questo significa investire in relazioni strategiche, costruire ponti economici e culturali, e rafforzare la nostra posizione in un mondo sempre più competitivo”, ha concluso, auspicando che da giornate come questa possano nascere idee e progetti capaci di avvicinare l’Europa ai suoi cittadini.

La trasformazione delle imprese e il ruolo dell’AI

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Il panel con Veronica Rosso e Riccardo Bovetti

Prima di dare spazio alle testimonianze imprenditoriali, è parlato delle leve che le aziende possono utilizzare per navigare lo scenario appena descritto, a partire da quelle tecnologiche. Riccardo Bovetti, Partner EY e Veronica Rosso, Italy Go To Market Lead, AI at Work & Copilot, Microsoft Italia, si sono focalizzati sui processi trasformativi delle imprese. Bovetti ha introdotto uno dei temi centrali per affrontare le sfide del presente: l’intelligenza artificiale. “Non è uno strumento riservato solo alle grandi aziende. Anzi, le imprese del middle market, che costituiscono il cuore del nostro tessuto produttivo, possono trarne i maggiori benefici”, ha affermato.

Secondo Bovetti, oggi non esistono più barriere economiche all’adozione dell’AI: i costi sono accessibili e le tecnologie disponibili. La vera differenza sta nel modello di adozione. “Le PMI devono puntare su percorsi agili, che mettano al centro le persone e le competenze. La formazione è solo il punto di partenza: serve educazione all’uso e attenzione agli aspetti di compliance”, ha spiegato.

Citando studi recenti, Bovetti ha evidenziato una discrepanza tra la percezione del valore dell’AI da parte dei lavoratori e quella delle aziende, spesso legata a metriche di valutazione non adeguate. “La domanda giusta non è più se adottare l’AI, ma quale sia il costo di non farlo”. Riccardo Bovetti ha inoltre sottolineato che l’intelligenza artificiale deve partire dai problemi reali, non dalla tecnologia. “Non tutto ciò che è possibile va fatto: serve selezionare con criterio, puntando su ambiti ad alto impatto”, ha affermato.

Guardando al futuro, ha richiamato il concetto di “organizzazioni di frontiera”, capaci di integrare persone e agenti digitali. “Il vero valore dell’AI è nel ridisegnare i processi e potenziare le persone. È questa la sfida per le imprese”, ha concluso.


Il ruolo dell’Agentic AI nella trasformazione

A seguire, Veronica Rosso, Italy Go-to-Market Lead AI at Work & Copilot di Microsoft, ha portato la sua visione sull’adozione dell’intelligenza artificiale nelle imprese, sottolineando come la trasformazione sia già in atto. “L’86% delle persone nelle PMI italiane utilizza strumenti di AI, spesso senza che siano formalmente approvati dalle aziende. Solo un anno fa erano il 76%: la crescita è rapidissima”, ha spiegato, citando i dati dell’Osservatorio Microsoft.

Secondo Rosso, il primo passo è prendere consapevolezza dell’opportunità. “Uno studio stima un ritorno sull’investimento fino al 353% in tre anni per le PMI che adottano l’AI. Ma prima della tecnologia, serve identificare i casi d’uso e definire metriche di impatto legate ai processi di business”, ha affermato.

Microsoft propone un approccio graduale e inclusivo, con soluzioni come Copilot per Microsoft 365, integrato nelle applicazioni quotidiane, e Copilot Chat, una piattaforma conversazionale basata sul web, progettata con attenzione a sicurezza, privacy e compliance. “La nostra ambizione è democratizzare l’AI, rendendola accessibile a tutti i ruoli aziendali”, ha aggiunto.

Rosso ha illustrato anche il potenziale degli agenti intelligenti, capaci di automatizzare attività quotidiane – come prendere appunti in un meeting o recuperare informazioni da email e CRM – fino a generare proposte commerciali in autonomia. “La produttività individuale è solo il primo livello. Il vero valore si sprigiona quando si automatizzano processi e si ridisegnano flussi aziendali”, ha concluso, citando casi d’uso concreti in ambiti come sviluppo prodotto, customer service e marketing. In collegamento da Bruxelles, Raffaele Fitto – Vicepresidente della Commissione europea con delega alla Coesione e alle Riforme – ha sottolineato l’importanza del dialogo tra istituzioni, imprese e territori. “Viviamo una fase storica complessa, segnata da transizioni profonde – energetica, digitale, demografica – che richiedono risposte coordinate e visione strategica”, ha affermato.

Le imprese familiari e l’apertura al credito

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Francesco Rubino presenta alcuni dati sulle imprese familiari

Francesco Rubino, Amministratore Delegato di Cordusio Fiduciaria e Head of Family Governance di UniCredit, ha offerto una fotografia dettagliata dell’universo delle imprese familiari italiane, partendo dai dati dell’Osservatorio AUB Aidaf-Bocconi-UniCredit. “Oltre il 70% delle grandi aziende italiane è a conduzione familiare, ma solo una piccola parte affronta con decisione il passaggio generazionale o l’apertura del capitale”, ha spiegato. Eppure, i dati mostrano chiaramente che le aziende che scelgono di aprirsi a soci esterni – fondi di private equity, partner industriali o club deal – registrano una crescita significativa in termini di ricavi, investimenti, marginalità e occupazione.

Rubino ha evidenziato come l’apertura del capitale sia spesso favorita da eventi esogeni e da una governance già strutturata. “Le aziende più pronte sono quelle con organi collegiali, presenza di manager e una proprietà più giovane”, ha osservato, sottolineando che l’età media degli imprenditori italiani è ancora elevata, ma in evoluzione. UniCredit, attraverso Cordusio Fiduciaria, supporta queste imprese con strumenti di analisi predittiva e piattaforme digitali – anche basate su intelligenza artificiale – capaci di mettere in contatto aziende e investitori in modo mirato.

Quando la famiglia decide di intraprendere un percorso di apertura o di parziale disimpegno, la banca mette a disposizione un set completo di strumenti, dai finanziamenti agli escrow, fino alla consulenza post-exit. “In questa fase, la famiglia si trasforma da gestore a investitore. Il nostro compito è accompagnarla con una consulenza evoluta, che tenga conto di veicoli come holding, trust o società di investimento”, ha concluso, sottolineando l’importanza di un approccio personalizzato e orientato alla continuità del patrimonio familiare.

Dalla sostenibilità alla competitività: esperienze imprenditoriali a confronto

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La tavola rotonda. Da sinistra: Mariarita Costanza, Vivì Marseglia, Costanza Calabrese, e Matteo Pertosa, Daniela Vinci e Leonardo Delle Foglie

Mariarita Costanza, Innovation & Strategy di Macnil, Leonardo Delle Foglie, CEO di Tersan, Vivì Marseglia, Digital Transformation Manager di Marseglia Group, Daniela Vinci, CEO di Masmec, e Matteo Pertosa, CEO di Vaimoo, sono stati i protagonisti della tavola rotonda dedicata al ruolo strategico della sostenibilità nelle imprese.

Leonardo Delle Foglie ha aperto il confronto raccontando l’esperienza di Tersan, azienda attiva nella produzione di biometano da rifiuti organici. “Abbiamo scelto di anticipare gli obiettivi di riduzione delle emissioni, puntando a un modello di indipendenza energetica e sostenibilità integrata”, ha spiegato, sottolineando come la sostenibilità non sia un vincolo, ma una leva per rafforzare la competitività e la resilienza dell’impresa. “Non sono due mondi da conciliare, ma un’unica visione”, ha aggiunto, ribadendo che oggi fare impresa in modo sostenibile è una responsabilità e un’opportunità.

Mariarita Costanza ha portato la prospettiva di Macnil, realtà tecnologica che ha fatto dell’innovazione sostenibile un pilastro strategico. “La sostenibilità è parte integrante della nostra cultura aziendale e guida le nostre scelte in termini di prodotto, processi e relazioni con il territorio”, ha affermato, evidenziando l’importanza di un approccio sistemico che coinvolga tutta l’organizzazione.

Vivì Marseglia
ha raccontato il percorso di trasformazione digitale del Marseglia Group, orientato a rendere più efficienti i processi e più responsabile l’intera filiera. “Digitalizzazione e sostenibilità sono due facce della stessa medaglia: ci aiutano a ridurre gli sprechi, migliorare la tracciabilità e creare valore condiviso”, ha spiegato, evidenziando come l’adozione di tecnologie avanzate sia oggi imprescindibile per affrontare le sfide ambientali e sociali.

Daniela Vinci ha condiviso l’esperienza di Masmec, azienda specializzata in meccatronica e biomedicale, che ha fatto della sostenibilità un elemento distintivo. “Coniugare tecnologia e impatto sociale è possibile, e anzi necessario. Investiamo in formazione, benessere organizzativo e innovazione responsabile per costruire un futuro più equo e inclusivo”, ha dichiarato.

Matteo Pertosa
ha infine raccontato l’evoluzione di Vaimoo, azienda che sviluppa soluzioni di mobilità sostenibile. “Siamo nati con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale nei trasporti urbani. Oggi lavoriamo con città e operatori internazionali per promuovere modelli di mobilità condivisa, accessibile e a basso impatto”, ha spiegato, evidenziando come la sostenibilità sia anche un potente driver di innovazione e internazionalizzazione.

Il panel ha messo in luce come la sostenibilità, se integrata nella visione d’impresa, possa generare valore reale, attrarre talenti, rafforzare la reputazione e rendere le aziende più pronte ad affrontare un contesto globale in grande trasformazione

Maiora S.p.A. SB, Deghi e Platenek, le eccellenze pugliesi

Nel corso della mattinata sono stati assegnati tre riconoscimenti speciali ad altrettanti imprenditori che si sono distinti per visione strategica, capacità di innovare e impatto sul territorio.

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Pippo Cannillo, Grazia De Gennaro e Flavio Deveglia

Pippo Cannillo, Amministratore Delegato di Maiora S.p.A. SB, ha ricevuto il premio Capitale Umano per aver saputo coniugare competitività e responsabilità sociale, raggiungendo traguardi pionieristici nel contesto del Sud Italia come la certificazione Equal Salary e Top Employer. “Non è stata una strategia, ma una naturale espressione dei valori familiari che permeano la nostra cultura aziendale”, ha spiegato Cannillo, sottolineando come l’equità di genere sia parte integrante del DNA dell’impresa. Sul palco, accanto a lui, anche la moglie Grazia (Consigliere in Maiora con deleghe alla Comunicazione, CSR e Sostenibilità), che ha guidato il Team all’ottenimento della certificazione, che ha raccontato il ruolo della comunicazione interna nel diffondere questi valori in un’organizzazione distribuita su sette regioni italiane. “La certificazione ha rafforzato la consapevolezza del nostro ruolo nel Sud Italia e ci ha resi un esempio per molte altre realtà del territorio”, ha aggiunto.

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Giovanni Sylos Labini e Flavio Deveglia

Il premio Innovazione è andato a Giovanni Sylos Labini, CEO di Planetek Italia, per aver trasformato in oltre trent’anni la complessità dello spazio in soluzioni concrete per utenti e istituzioni. “Siamo partiti in quattro, oggi siamo in duecento. Abbiamo scelto di fare sistema, fondando distretti e associazioni, e oggi siamo presenti anche in Grecia, dove siamo diventati la prima azienda spaziale del Paese”, ha raccontato. Planetek è oggi una società benefit e punta a portare le sue tecnologie direttamente in orbita, grazie a una rete di satelliti sviluppata in collaborazione con la startup italiana D-Orbit. “Lo spazio è l’unico modo per misurare davvero l’impatto ambientale. E noi vogliamo essere protagonisti di questa trasformazione”, ha concluso.

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Alberto Paglialunga con Flavio Deveglia

Infine, il premio Investimenti è stato assegnato ad Alberto Paglialunga, fondatore e CEO di Deghi S.p.A., per aver saputo interpretare con visione e coraggio le trasformazioni del mercato, investendo nell’e-commerce e avviando la produzione diretta nel territorio. “Tutto è iniziato con 800 euro e una scintilla accesa da mia madre”, ha raccontato. Oggi Deghi è una realtà leader nel settore dell’arredo online e ha recentemente acquisito l’ex manifattura tabacchi di Lecce, trasformandola in un polo produttivo con l’obiettivo di realizzare fino a 1.000 mobili al giorno. “Il nostro legame con il territorio è profondo. Nonostante le difficoltà infrastrutturali, qui troviamo persone straordinarie, con voglia di fare e di dimostrare il proprio valore”, ha dichiarato, annunciando l’assunzione di 45 nuovi collaboratori.

La cerimonia si è conclusa con un intervento di Flavio Deveglia, che ha ringraziato tutti gli imprenditori presenti: “Abbiamo dimostrato che la cultura imprenditoriale pugliese è pronta a vincere le sfide globali. Le storie raccontate oggi sono la prova concreta di un ecosistema che cresce, innova e guarda lontano”.

Prossima tappa a Bergamo, il 15 luglio

Prossimo appuntamento il 15 luglio, per la tappa Lombarda che si terrà  a Bergamo dalle ore 16.00 al Gres art 671.

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