Press release
12 lug 2022  | Milano, IT

Entopan e EY insieme per: “South Innovation - l’innovazione come motore di futuro armonico e sostenibile per la Calabria e il Mezzogiorno”

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  • L’evento realizzato in partnership con BPER Banca ha analizzato come Calabria e il Mezzogiorno possano trovare una nuova centralità. Parola d’ordine: innovazione.
  • Pubblico e privato devono imparare a sviluppare forme efficaci di collaborazione in una logica di matching fund, per generare effetti moltiplicatori quantitativi e qualitativi.
  • Il PNRR stanzia €86 miliardi per lo sviluppo del Mezzogiorno, che andranno a sommarsi agli investimenti ordinari e a quelli della politica di coesione comunitaria e nazionale. Elemento significativo che si affianca a una forte ripresa degli investimenti privati.
  • Secondo l’indicatore trimestrale dell’economia regionale (ITER) della Banca d’Italia, nel 2021 l’economia in Calabria è cresciuta del 5,7% rispetto all’anno precedente.
  • Nel 2021 in Calabria, il tasso di occupazione nella fascia di età 15-64 anni è del 42% circa, in crescita di 1 punto percentuale rispetto al 2020.

Catanzaro, 12 luglio 2022 – Si è concluso “South Innovation. L’innovazione come motore di futuro armonico e sostenibile per la Calabria e il Mezzogiorno”, l’incontro promosso da Entopan Smart Networks & Strategies e EY, in partnership con BPER Banca: un momento di confronto per analizzare come la Calabria e il Mezzogiorno possano trovare una più forte centralità nelle nuove prospettive geopolitiche che si stanno delineando, ponendo l’innovazione armonica al centro di una nuova strategia di crescita, con l’obiettivo di sviluppare forme efficaci di collaborazione tra pubblico e privato, partendo dai programmi pubblici avviati, tra cui il PNRR, per generare effetti moltiplicatori quantitativi e qualitativi.

Oggi è un tempo irripetibile. Sta cambiando il paradigma dello sviluppo. Dobbiamo essere visionari. La Calabria è stata per molti anni un’economia chiusa. Oggi invece può attrarre investitori e diventare un vero hub strategico del Mediterraneo. Per questo è decisivo il progetto promosso da Entopan, una delle realtà più belle della nostra regione. Harmonic Innovation Hub rappresenta un segno di discontinuità con il passato e di speranza per il futuro. Ma soprattutto è un seme da cui far germogliare una Calabria ed un Sud diversi. Uno strumento al servizio del nostro territorio e degli obbiettivi del Governo regionale

In occasione dell’evento, EY ha realizzato una ricerca incentrata sul contesto socioeconomico e le spinte all’innovazione nel Mezzogiorno e in Calabria che ha evidenziato la persistenza di una “questione meridionale” da affrontare con strumenti nuovi. In generale, il divario che separa le regioni del Mezzogiorno da quelle del Centro-Nord è ancora persistente, tuttavia, il Mezzogiorno rappresenta un’area strategica per l’Italia e per l’Europa per reagire alla crisi e ripartire.

Il tessuto imprenditoriale calabrese, seppure costituito in gran parte da imprese piccole e piccolissime, ha saputo reagire alla crisi generata dalla pandemia e nel corso del 2021 si è assistito a una significativa ripresa. Secondo l’indicatore trimestrale dell’economia regionale (ITER) della Banca d’Italia, l’economia in Calabria è cresciuta del 5,7% rispetto all’anno precedente[i]. Nonostante ciò, la crescita risulta essere ancora insufficiente a colmare il calo dovuto alla crisi pandemica e oggi è rallentata dall’incremento dei costi energetici e di carenza delle materie prime. Il secondo settore è quello che più rapidamente si è ripreso dall’emergenza: il fatturato delle imprese è risalito, trainato dalla rapida ripresa del settore industriale, ma soprattutto delle costruzioni, grazie al forte impulso dato dall’intervento pubblico[ii].

La ripresa delle aziende calabresi sembrerebbe aver avuto un effetto positivo anche sulla crescita del lavoro[iii]. Nel 2021 in Calabria, il tasso di occupazione nella fascia di età 15-64 anni è del 42% circa, in crescita di 1 punto percentuale rispetto al 2020, ma di quasi 3 punti percentuale (2,8%) inferiore a quello del Mezzogiorno (44,8%) e di 17 punti inferiore a quello nazionale (58,2%)[iv]. Il tasso di disoccupazione si è contemporaneamente ridotto tra il 2021 e il 2020 di circa il 2%, arrivando al 17,9% tasso più alto di quello del Mezzogiorno (16,4%) e di quello nazionale (9,5%)[v].

Sotto il profilo sociale si registra in tutto il Mezzogiorno un forte depauperamento del capitale umano, dovuto alla migrazione della parte di popolazione del Sud verso il Centro-Nord e, contestualmente, sono diminuite le nascite.

Dalla ricerca emerge comunque un’evidente centralità del Sud rispetto a diversi fattori: oltre ad essere un grande mercato per le aziende del Nord e in generale per il sistema produttivo europeo, il Sud risulta essere l’area in cui si produce circa un terzo (36%) dell’energia nazionale da fonti rinnovabili e oltre il 90% dell’energia eolica italiana[vi]. Il Sud è l’area in ritardo di sviluppo più grande in Europa e il rilancio del Mezzogiorno è essenziale per la ripresa di tutto il Paese.

Inoltre, le imprese giovanili nel Sud Italia sono circa il 10% del paniere complessivo contro una media nazionale di circa l’8%. Le imprese innovative sono il 17% ma dal 2014 ad oggi sono raddoppiate rispetto ad una crescita nazionale del 34%. E ancora: le startup innovative sono il 33% rispetto al 30% della media nazionale e i ragazzi iscritti alle discipline STEM sono il 25%, un punto percentuale in più del resto d’Italia.[vii]

Nonostante il divario tra Nord e Sud, si rilevano, quindi, dati incoraggianti che fanno intravedere piccoli ma fondamentali segni di rinascita e che dimostrano come il Mezzogiorno possa rappresentare un’importante riserva per la crescita dell’intero Paese.

La consapevolezza di quanto sia importante accelerare lo sviluppo del Mezzogiorno rende evidente l’opportunità di utilizzare al meglio e nel modo più efficace ed effettivo l’investimento di circa €86 miliardi per il Sud inserito del PNRR, corrispondente a oltre il 40% delle risorse allocabili territorialmente. A fronte di tale dotazione, le assegnazioni già disposte sinora per la Calabria risulterebbero pari a circa €3,3 miliardi (5,1% del totale nazionale)[viii], di cui quelle a favore degli enti territoriali calabresi ammontano a €1,8 miliardi (il 5,3% del totale nazionale)[ix]. Molte risorse sono ancora da assegnare, evidentemente è molto complesso effettuare una stima, ma l’osservatorio EY ipotizza che si possa arrivare fino a circa 9 miliardi, cifra da considerare con grande cautela in relazione alla natura non territorializzabile di molti investimenti[1].

Le risorse stanziate nel PNRR andranno a sommarsi a quelle degli investimenti ordinari e a quelli della politica di coesione comunitaria e nazionale (3,2 miliardi per il nuovo Programma FESR/FSE più il nuovo Piano Sviluppo e Coesione e il Nuovo Piano per lo sviluppo rurale in corso di definizione. In questa prospettiva, nel contempo, sarà decisivo l’apporto degli investitori privati al fine di consolidare virtuosi processi di matching fund.

Le strategie regionali sono state approntate i fondi ci sono, ora è fondamentale per la Calabria utilizzare gli ingenti investimenti pubblici per perseguire un radicale processo di trasformazione basato sull’innovazione. L’innovazione rappresenta il principale vettore di sviluppo sociale ed economico per il territorio calabrese, ed è dall’innovazione che occorre ripartire. La Calabria è in grado di farlo perché ha gli strumenti necessari per ripartire dall’innovazione. Mi riferisco ad, esempio, al sistema universitario che è cresciuto molto nelle attività di ricerca e sviluppo tecnologico, come testimonia l’approvazione del progetto Tech4You: uno degli 11 Ecosistemi dell’innovazione finanziati dal PNRR, che avrà sede presso l’Università della Calabria. Anche sul fronte privato ci sono segnali forti, come l’avvio della realizzazione dell’Harmonic Innovation Hub, ecosistema dell’innovazione che sarà impegnato nella ricerca e sviluppo di soluzioni tecnologiche di avanguardia, capaci di dare risposte efficaci alle principali criticità ambientali, sociali ed economiche dell’area del Mediterraneo, promuovendo, al contempo, la crescita, lo sviluppo ed il progresso sostenibile ed equo delle stesse aree

Antonio Lombardo
Partner di EY

La Calabria ed il Mezzogiorno possono e debbono abitare ed abilitare la possibilità di nuove e controintuitive ontologie e morfologie di futuro. In quest’epoca di cambiamenti radicali che si configura come un vero e proprio cambiamento d’epoca è possibile un salto schumpeteriano, capace colmare il divario accumulato in decenni di crescita faticosa. Si tratta di un percorso necessario ed inderogabile che avrà bisogno di nuovi metodi e di nuovi approcci. Sarà fondamentale dimostrare di saper essere comunità capace di esprimere vera soggettività territoriale per implementare forme trasparenti, responsabili e generative di partenariato pubblico privato. L’Harmonic Innovation Hub ed il paradigma dell’innovazione armonica sono al servizio di questo processo di “distruzione creatrice” che ha bisogno di essere incardinato in una forte visione culturale, sociale, civile, industriale, economica, geopolitica, strategica ed etica. Il nostro desiderio è quello riportare il Meridione e il Mediterraneo al centro del futuro. Stiamo lavorando per questo attraendo investitori privati e grandi player, primo fra tutti Azimut. La partnership siglata con Plug & Play, la più grande piattaforma di Open Innovation al mondo, sarà invece un formidabile ponte verso la Silicon Valley e verso gli ecosistemi più avanzati a livello globale, che, ne siamo certi, favorirà l’internazionalizzazione e dell’ecosistema innovativo che supportiamo nel Meridione e nell’intera area del Mediterraneo. Tocca a noi, a tutti noi 

Francesco Cicione
Presidente di Entopan

Lo sviluppo architettonico dell’Harmonic Innovation Hub è stato illustrato da Massimo Roj, tra i maggiori architetti contemporanei e Ceo e Founder di Progetto CMR, che ha firmato il progetto.

Tra gli speaker e nella platea dell’evento aperto dal benvenuto del Presidente di Harmonic Innovation Group Carmine Bruno, una qualificata rappresentanza dell’imprenditoria e della classe dirigente del territorio. Aldo Ferrara, Presidente di Unindustria Calabra ha raccontato il territorio dal punto di vista industriale. 

Il PNRR rappresenta un’occasione rara, per non dire unica, di rilancio. Soprattutto in un territorio così delicato e pieno di potenzialità come può essere il sud. In ambito PNRR, BPER Banca metterà in campo il massimo impegno con iniziative concrete, volte a sfruttare al meglio le opportunità che il Piano offre. Una su tutte 'BPER 4 NEXT GENERATION', che nasce dalle linee guida del Piano Industriale 2022-2025 recentemente presentato. Grazie a questa iniziativa viene attivato un team strategico direzionale interno oltre a una rete di professionisti specializzati in materia sui territori. L’obiettivo è quello di sviluppare offerte dedicate ai settori chiave impattati dal PNRR, alle filiere produttive e agli Enti della Pubblica Amministrazione

A confrontarsi sul tema “Industria: digitalizzazione e innovazione” Nicola Mangia Italy Public Sector General Manager, DXC Technology, Pasquale Lambardi, Presidente e CEO, Relatech, Maurizio Mazzupappa, Delegato del Rettore al Trasferimento Tecnologico, Università della Calabria e Pasquale Rullo, Presidente del Centro di Competenza, ICT Sud. All’interno del Panel “Infrastrutture per lo sviluppo del territorio e dell’imprenditoria” hanno portato il loro contributo Andrea Zorzetto, Managing Partner di Plug and Play, Maria Cirillo, Partner di EY, Antonello Posterino, Presidente di Webgenesys e Pasqualino Scaramuzzino, Presidente dell’Harmonic Innovation Hub. Infine, Fortunato Amarelli, AD di Amarelli e Presidente di Confindustria Cosenza, Federica Basile, AD di Fattorie della Piana, Ercole D’Ippolito, AD di DBM International e Antonio Lancelotta, Cp-founder di SET Energie hanno portato il loro contributo nella tavola Rotonda “Rivoluzione verde e transizione ecologica nel settore agroalimentare”.