Si osserva un significativo incremento delle grandi IPO supportate da private equity (PE) e venture capital (VC), con la proporzione dei proventi IPO da tali offerte che è salita dal 9% nel primo semestre del 2023 al 41% nel primo semestre. Questa tendenza è stata molto pronunciata nelle Americhe, dove il 74% dei proventi proveniva da società supportate da PE e VC.
Performance mondiali delle IPO: Americhe, EMEIA e Asia-Pacifico
Durante il primo semestre del 2024, si è registrata una forte domanda di offerte azionarie sia nelle regioni delle Americhe che in EMEIA, sostenuta da determinate prestazioni positive del mercato azionario, un miglioramento dei livelli di valutazione delle IPO e un crescente interesse degli investitori per le nuove offerte. Nelle Americhe, ci sono state 86 IPO con proventi di 17,8 miliardi di dollari, un aumento rispettivamente del 12% e del 67% su base annua.
Nel primo semestre dell’anno, la regione EMEIA ha registrato performance di rilievo, ottenendo la più elevata percentuale di IPO a livello globale in termini di numero dall'epoca della crisi finanziaria del 2008, con il 45% del volume complessivo delle transazioni e il 46% del valore totale. Tale risultato è stato guidato da quotazioni di grandi dimensioni sul mercato europeo, segno che le principali aziende riconoscono il momento attuale come particolarmente propizio per accedere ai mercati del capitale tramite IPO. Inoltre, l'India ha mostrato un significativo incremento, rappresentando il 27% (152) del totale delle IPO a livello mondiale per volume di operazioni, in forte aumento rispetto al 13% (81) registrato nello stesso periodo dell'anno precedente.
Nella regione Asia-Pacifico si rileva un sentiment di mercato indebolito da una congiunzione di venti contrari, tra cui tensioni geopolitiche, elezioni, rallentamento economico, tassi di interesse elevati e una carenza di liquidità di mercato, che ha portato alla cautela degli investitori. La regione ha assistito a un prolungato rallentamento nel primo semestre del 2024, con sole 216 IPO quotate e 10,4 miliardi di dollari raccolti. Questa performance denota un calo del 43% e del 73% per volume e valore su base annua, rispettivamente.
Performance di IPO nel mercato italiano
Nel primo semestre dell’anno, il mercato italiano ha registrato una performance in controtendenza, sia rispetto al primo semestre del 2023 in cui il mercato aveva mostrato segnali di recupero, grazie a tre operazioni rilevanti sul mercato principale che avevano permesso a Euronext Milano di diventare il decimo mercato in termini di raccolta di capitali nel primo semestre 2023, sia rispetto alla performance della regione EMEIA che ha ottenuto la più elevata percentuale di IPO a livello globale in termini di numero dall'epoca della crisi finanziaria del 2008. Il mercato italiano ha registrato un calo del 47% del volume complessivo delle transazioni e un calo del 95% del valore totale della raccolta, con 8 operazioni tutte sul mercato EGM (Euronext Growth Milan), rispetto alle 15 IPO del primo semestre 2023, e con una raccolta complessiva di 72 milioni di euro (rispetto ai 1.463 milioni raccolti del primo semestre 2023). Tale risultato è stato influenzato anche dallo slittamento o cancellazione di alcune importanti operazioni attese dal mercato, principalmente a causa degli impatti delle tensioni geopolitiche mondiali e degli esiti elettorali europei che hanno determinato un’inversione di tendenza nella performance attesa in alcuni settori, tra cui quello del lusso.
Tuttavia, l’andamento positivo registrato nei mercati dell’area EMEIA, che ritorna ad assumere un ruolo primario nelle IPO a livello globale per la prima volta dopo la crisi finanziaria del 2008, rappresenta un buon indicatore del sentiment sia dei potenziali emittenti che degli investitori, che qualora fosse confermato anche nei prossimi mesi e venissero superate alcune delle incertezze attualmente presenti sui mercati, anche nel contesto italiano alcune delle società che oggi rimangono alla finestra dopo aver sospeso i propri programmi di quotazione, potrebbero trovare un terreno più favorevole per far ripartire i progetti di quotazione.
In un simile contesto, che rimane ancora caratterizzato da incertezze per i potenziali emittenti anche per quanto riguarda le tempistiche migliori per trovare condizioni maggiormente favorevoli nei mercati nazionali, è importante che le società che perseguono progetti di quotazione nel medio periodo pianifichino e implementino con attenzione le attività rivolte all’avvicinamento al mercato dei capitali, utilizzando al meglio questi periodi di incertezza del mercato. In particolare, assumono un ruolo sempre più cruciale le tematiche di pianificazione, gestione e rendicontazione in ambito ESG (Environmental, Social, Governance) che stanno assumendo una crescente importanza anche per i potenziali investitori, a cui si affiancano le tradizionali attività di implementazione degli strumenti che possono dare un valido contributo alla gestione del business, quali la predisposizione del piano industriale e del sistema di controllo di gestione, il rafforzamento dell’equity story che verrà presentata agli investitori dimostrando la resilienza che il potenziale emittente è stata in grado di dimostrare a fronte delle sfide di business e di mercato che si è trovato ad affrontare negli ultimi esercizi. In tale scenario, quindi è fondamentale che i potenziali emittenti inizino questo percorso virtuoso di strutturazione e sviluppo, anche culturale, dell’azienda, formando un’adeguata squadra di manager interni, eventualmente supportata attivamente dai propri consulenti che tradizionalmente accompagnano le società nei percorsi di IPO, e implementando gli strumenti necessari a competere poi nel mercato dei capitali.
Prospettive del mercato IPO per il secondo semestre del 2024
Secondo il rapporto EY, la seconda metà del 2024 sarà caratterizzata da fattori chiave che potrebbero influenzare il mercato globale delle IPO tra cui, a titolo esemplificativo, la programmazione dei tagli dei tassi di interesse delle banche centrali, le crescenti tensioni geopolitiche mondiali e i vari cicli elettorali.
Si prevede un rallentamento dell'inflazione a livello globale in un contesto di condizioni economiche mutevoli e variazioni regionali dei livelli inflazionistici. Le banche centrali potrebbero perseguire percorsi diversi nell’allentamento monetario e, con la riduzione dei tassi di interesse, gli investitori potrebbero reindirizzare i propri capitali in cerca di rendimenti più alti, incrementando così la liquidità nei mercati azionari, nei mercati emergenti e in settori in crescita come la tecnologia e le lifescience.