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23 giu 2025  | Milano, IT

EY Law General Counsel Study 2025

  • Le priorità della funzione legale: regulatory compliance (68%), abilitazione del business tramite l'intelligenza artificiale generativa (65%), retention e sviluppo dei talenti (55%); riduzione dei costi (47%).
  • AI: Più della metà dei dipartimenti legali (62%) è ancora in fase di ideazione o sperimentazione dell'intelligenza artificiale generativa (GenAI).
  • Riduzione dei costi: L'88% dei dipartimenti legali prevede un aumento del budget nei prossimi 12 mesi, ma la riduzione dei costi rimane una priorità per l'80%.
  • Regulatory compliance: La conformità regolamentare è la principale priorità per i dipartimenti legali, ma il monitoraggio dei cambiamenti normativi è una sfida per il 60% delle organizzazioni
  • Talent: La retention dei talenti è una priorità alta per il 55% dei dipartimenti legali, con il 63% che pianifica di migliorare l'esperienza lavorativa per aumentare la retention.

 

Milano, 23 giugno 2025 – Accelerazione tecnologica (72%), contesto geopolitico (70%), aspettative di business e dei clienti (67%) sono alcune delle sfide che stanno generando cambiamenti significativi nel panorama aziendale globale. In risposta, i dipartimenti legali stanno affrontando una crescente pressione per sviluppare le competenze, la velocità e l'agilità necessarie per adattarsi e rispondere efficacemente alle nuove dinamiche. L'EY Law General Counsel Study 2025 – che ha coinvolto 60 General Counsel e Chief Legal Officers di alcune delle più rilevanti organizzazioni italiane – rivela che nel contesto attuale le principali priorità e sfide per i dipartimenti legali sono: regulatory compliance (68%), abilitazione del business tramite l'intelligenza artificiale generativa (65%), retention e sviluppo dei talenti (55%) e riduzione dei costi (47%).

Accelerazione tecnologica e intelligenza artificiale
Quasi la metà dei dipartimenti legali (47%) riporta che perfezionare la propria strategia tecnologica e integrare la tecnologia legale e aziendale sono priorità elevate, ma solo il 25% sta dando priorità all'uso dell'intelligenza artificiale generativa. Attualmente, il 62% degli intervistati è ancora nelle fasi di ideazione e sperimentazione della GenAI. Tra i principali ostacoli per l’accelerazione tecnologica vi sono le limitazioni di budget (52%) e la disorganizzazione nella gestione dei dati (43%).

 

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L’intelligenza artificiale generativa permetterà ai professionisti legali di essere più efficienti, creando maggior valore per l’organizzazione. Dai dati dell’EY Law General Counsel Study 2025 emerge che molti dipartimenti legali hanno in programma di utilizzare la GenAI per diversi casi d'uso, il che rivela ottimismo riguardo al potenziale valore che l’intelligenza artificiale generativa potrebbe offrire. Attualmente, gli utilizzi principali che vengono fatti della GenAI riguardano la redazione di documenti legali (38%), il knowledge management (35%) e la regulatory compliance (32%). Nel prossimo futuro, sarà importante sviluppare piani per integrare le nuove tecnologie nel modo corretto, prevenendo potenziali rischi relativi alla privacy dei dati, alla sicurezza, alla proprietà intellettuale e all'etica

Pianificazione strategica e pressione sui costi
Sebbene il 72% dei dipartimenti legali italiani conduca una pianificazione strategica annuale, solo un terzo degli intervistati ha una strategia formale con obiettivi chiari e documentati. Soltanto il 18% dei rispondenti ha raccolto feedback dagli stakeholder o analizzato i benchmark di mercato negli ultimi 12 mesi.In questo contesto i dipartimenti legali continuano a fronteggiare pressioni sui costi: nonostante l'87% degli intervistati preveda un aumento del budget nei prossimi 12 mesi (che per il 55% di essi sarà del 10% o più), la riduzione dei costi rimane una priorità per l’80%. Questo implica la necessità per i dipartimenti in-house di bilanciare l'aumento delle risorse con l'efficienza operativa. Per controllare i costi, i dipartimenti legali utilizzano strumenti come budgeting (70%), knowledge management (67%) e outsourcing (63%).

Il 77% degli intervistati ritiene che ripensare le strategie di sourcing sia una priorità, ma solo il 12% ha fatto una revisione della propria procedura di sourcing esterno e interno nell'ultimo anno (contro il 21% a livello globale). Tra i fattori che ostacolano l’efficacia della strategia di sourcing della funzione legale vi sono i vincoli di budget (63%) e le difficoltà riscontrate nell’individuare il fornitore più adeguato (52%). In particolare, per il 69% degli intervistati, emerge una certa resistenza interna al cambiamento che sta impedendo un approccio più innovativo al sourcing. 

 
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Gestione del rischio e regulatory compliance
Tra i principali rischi percepiti dai general counsel vi sono i temi legati al diritto del lavoro e all’occupazione (40%), l’impatto della GenAI (37%) e i temi di governance e compliance (33%). A tal fine, l'80% delle organizzazioni sta aumentando gli investimenti per la gestione del rischio, con la cybersecurity e la tecnologia come principali aree di investimento (65%). Tuttavia, la maggior parte non dispone di un programma dettagliato con un allineamento sui livelli di tolleranza al rischio e le strategie di mitigazione.
Il monitoraggio dei cambiamenti normativi rimane una sfida per il 60% dei dipartimenti legali italiani, con la metà dei rispondenti che pianifica di migliorare la regulatory compliance attraverso l'adozione di migliori tecnologie e processi.

Retention e sviluppo dei talenti
Tutti i dipartimenti legali stanno cercando di accedere a competenze aggiuntive con un approccio diversificato: il 63% degli intervistati prevede di sviluppare le competenze interno, attraverso l’upskilling o il reskilling dei dipendenti, il 57% prevede di affidarsi a consulenti esterni, mentre il 50% preferisce un centro di eccellenza interno o business center, in linea con i risultati globali. La talent retention è ritenuta una priorità alta per il 55% dei dipartimenti legali, con il 63% che pianifica di migliorare l'esperienza lavorativa per aumentare la fidelizzazione, includendo iniziative per migliorare il benessere, le opportunità di avanzamento di carriera e la flessibilità lavorativa.

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