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05 giu 2025  | Milano, IT

Indagine EY - SWG sull'imprenditoria

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Imprese italiane resilienti e competitive: il 96% degli imprenditori investirà nel prossimo biennio in innovazione e sostenibilità. I risultati dell’indagine EY Private condotta per la nuova edizione del Premio EY L’Imprenditore dell’Anno® giunto alla XXVIII edizione

 
  • Scenario geopolitico ed economico: quasi la metà delle imprese valuta negativamente la situazione economica attuale globale e la situazione economica del nostro Paese (44%).
  • Resilienza: nonostante ciò, quasi il 68% degli imprenditori crede nella capacità delle imprese italiane di creare innovazione.
  • Dazi: il 56% degli imprenditori italiani ritiene che i dazi imposti da Trump impatteranno negativamente sulla propria azienda, costringendo il 37% di essi a riorganizzare completamente la strategia aziendale e il rapporto con il mercato USA.
  • Intelligenza Artificiale: Il 56% delle aziende ha già implementato progetti legati all’Intelligenza Artificiale nei processi aziendali e oltre la metà di queste ne valuta positivamente l’impatto; la restante parte che non è ancora in grado di valutarne per ora effetti tangibili


Milano, 05 giugno 2025 – Resilienza, innovazione e competitività, sono le parole chiave che emergono dall’indagine condotta da EY Private, in collaborazione con SWG, realizzata in occasione del lancio della XXVIII edizione del Premio L’Imprenditore dell’Anno® ideato e promosso da EY, leader mondiale nei servizi professionali per le aziende.
Dal 1997, il riconoscimento celebra gli imprenditori capaci di contribuire in modo significativo allo sviluppo italiano da un punto di vista economico, ambientale e sociale. Rientrano nel perimetro dell’iniziativa le aziende attive da almeno 3 anni, con sede legale in Italia e con un fatturato pari o superiore a 200 milioni di euro.

Il Premio EY L’Imprenditore dell’Anno® continua a riconoscere e celebrare l'eccellenza imprenditoriale in Italia da quasi 30 anni. Nonostante la situazione economica globale e nazionale incerta, il 68% degli imprenditori è ottimista riguardo alla capacità delle imprese italiane di innovare, infatti, secondo l'indagine EY-SWG, il 96% degli imprenditori ha dichiarato di voler investire in innovazione e sostenibilità nei prossimi due anni. Questo dimostra la capacità delle nostre imprese di adattarsi e prosperare anche in contesti di incertezza economica

L’indagine EY-SWG, condotta tra aprile e maggio 2025, ha coinvolto un campione di 60 aziende italiane di medio-grandi dimensioni approfondendo sfide, strategie e prospettive future dell’imprenditoria italiana, ma anche la loro visione sulla situazione geopolitica attuale, con i recenti dazi, e l’impatto sulle imprese delle nuove tecnologie come l’IA. 

Lo scenario geopolitico attuale richiede alle aziende interventi ad ampio spettro: investimenti, tecnologia, ricerca e sviluppo, sostenibilità, supply chain e approvvigionamento sono i temi chiave emersi dall'indagine EY-SWG. Il 56% delle imprese ha già implementato progetti legati all'Intelligenza Artificiale, e oltre la metà di queste ne valuta positivamente l'impatto e la restante parte che non è ancora in grado di valutarne per ora effetti tangibili. Inoltre, il 56% degli imprenditori ritiene che i dazi imposti dagli Stati Uniti avranno un effetto negativo sulla propria azienda, costringendo a riorganizzare la strategia aziendale e il rapporto con il mercato USA. Questi risultati sottolineano l'importanza di un approccio strategico e flessibile per affrontare le sfide future e garantire la competitività delle imprese italiane

Le imprese italiane tra resilienza e competitività, nonostante lo scenario geopolitico ed economico globale
Quasi la metà degli imprenditori intervistati valuta negativamente la situazione economica attuale globale e poco meno, il 44%, valuta negativamente la situazione economica del nostro Paese. Nonostante ciò, quasi il 68% degli imprenditori è positivo rispetto alla capacità delle imprese italiane di creare innovazione. 

Dall’indagine EY-SWG emerge, quindi, come le imprese italiane stiano rispondendo con resilienza e capacità di innovazione alle sfide poste dallo scenario geopolitico attuale. Infatti, il 96% degli imprenditori intende investire nel prossimo biennio, con investimenti mirati all’innovazione e alla sostenibilità. Tra gli investimenti previsti, in particolare: ricerca e sviluppo (60%); rinnovo dei macchinari e delle tecnologie di produzione (58%); sostenibilità ambientale, economica e sociale (56%); implementazioni di tecnologie basate sull’IA (48%); personale (assunzioni, incentivi, premialità) (44%).

Lo scenario geopolitico attuale richiede alle aziende interventi ad ampio spettro: questo scenario ha portato le aziende italiane a fare alcuni cambiamenti relativi alla strategia di investimento in tecnologia (59%), ma anche di approvvigionamento delle materie prime (57%) o nell’energetico (56%), o di strategia di import/export (49%).

Rispetto ai dazi imposti dagli Stati Uniti ad aprile, il 56% del campione intervistato crede che questi impatteranno negativamente sulla propria azienda, portando a modificare completamente la strategia aziendale, e riorganizzando il rapporto con il mercato USA (37%). Tuttavia, se l'Unione Europea applicasse dei dazi di ritorsione sui prodotti provenienti dagli Stati Uniti, il 55% degli imprenditori non crede che questi dazi impatterebbero sulla propria azienda, portando un impatto solo indiretto.

Innovazione tecnologica: sfide e opportunità dell’IA
Secondo gli imprenditori, tra le principali opportunità offerte dall'Intelligenza Artificiale in ambito lavorativo troviamo le analisi predittive (64%), l’aumento dell’efficienza (62%), l’ottimizzazione delle risorse (54%) e il miglioramento dei servizi al cliente (38%). Le principali sfide poste dall'Intelligenza Artificiale in ambito lavorativo sono, per quasi la metà del campione, le questioni etiche (48%), seguite dai problemi di privacy (42%) e dalla perdita dei posti di lavoro (38%).

Il 56% delle aziende ha già implementato progetti legati all’Intelligenza Artificiale nei processi aziendali. Chi non l’ha fatto pianifica di farlo a breve (40%). Chi ha implementato l’IA in azienda lo ha fatto nei seguenti ambiti: analisi dei dati (55%), attività di marketing e automazione dei processi amministrativi (36%), cybersecurity e protezione dei dati (32%), ottimizzazione dei processi produttivi (28%). L’integrazione dell’IA in azienda ha visto l’implementazione di progetti legati soprattutto alla formazione dei dipendenti (54%) e sull’inserimento di personale con nuove competenze in azienda (32%).

Il 53% delle aziende valuta positivamente l’impatto dei progetti legati all’Intelligenza Artificiale. Per circa la metà di chi utilizza l’IA gli impatti sono positivi, per 2 su 5 invece bisogna ancora attendere. L’approccio verso gli effetti dell’IA è cauto; tra chi l’ha implementata in azienda, infatti, solo il 25% ritiene che l’utilizzo dell’IA abbia portato a risparmi o generato profitti.

Guardando al futuro, un’azienda su 4 pianifica di investire nell’IA oltre 500.000 euro nei prossimi 5 anni, mentre oltre la metà del campione investirà meno di 500.000 euro. Il 94% degli imprenditori esprime un ampio consenso sulla necessità di avere una formazione continua sulle nuove tecnologie emergenti. Inoltre, il 77% del campione ritiene che l’utilizzo dell’IA porterà le aziende ad avere un aumento della produttività in futuro, ma allo stesso tempo, il 71% degli imprenditori ritiene che l’IA porterà le aziende ad avere una forte dipendenza da tecnologie esterne.

La XXVIII edizione del Premio EY L’Imprenditore dell’Anno®
Primo e unico riconoscimento globale del suo genere, il Premio celebra coloro che creano e sviluppano business di successo dinamici e in crescita attraverso riconoscimenti nazionali e globali in oltre 65 Paesi. L’obiettivo è quello di individuare e premiare peculiarità, modelli e valori concreti che permettono alle imprese di portare il proprio contributo allo sviluppo nazionale e globale.

La Giuria del Premio, esterna e indipendente da EY, è composta da membri di altissimo profilo professionale appartenenti al mondo dell’economia e, soprattutto, dell’imprenditoria, provenienti da diverse aree geografiche del Paese, riunendo aziende familiari, quotate e medie imprese, per rappresentare al meglio l’eterogeneità dei giurati e delle giurate. Autorevolezza, trasparenza e indipendenza sono le parole chiave che caratterizzano il Premio e sono gli stessi valori che per tutte le edizioni hanno guidato i giurati nel loro operato. I vincitori saranno proclamati nel corso di una cerimonia che si terrà a Milano il 25 novembre 2025.

Tra i vincitori delle ultime edizioni, il Premio vanta imprenditrici e imprenditori come Giovanna Vitelli, Presidente di Azimut-Benetti S.p.A., Marina Nissim, Chairwoman di Bolton Group, e Matteo Bruno Lunelli, Ceo del Gruppo Lunelli (2022).
Come di consueto, il vincitore nazionale dell’edizione avrà anche l’opportunità di competere per il titolo di “World Entrepreneur Of The Year”, sfidando i vincitori nazionali dei paesi in cui il Premio è attivo.