Prezzo e qualità: un’equazione da ricalibrare
Sebbene il settore del lusso abbia beneficiato a lungo di una sostanziale flessibilità rispetto alla variazione dei prezzi, la prospettiva dei consumatori sta cambiando. Negli ultimi 12 mesi, a causa del prezzo troppo elevato quasi 1 consumatore su 3 a livello globale ha rinunciato ad un acquisto pianificato; in Italia la percentuale scende al 23%, segnalando comunque nel prezzo una motivazione rilevante all’abbandono di un acquisto.
Una delle possibili risposte a questa dinamica potrebbe essere l’adozione di piani di pagamento flessibili (indicati dal 22% dei consumatori italiani), per evitare che i consumatori si orientino verso prodotti contraffatti, alternative economiche di qualità o rinuncino del tutto all’acquisto.
Il ruolo dell’omnicanalità: come evolve l’esperienza del cliente
Il negozio continua ad essere centrale nel percorso di acquisto dei clienti, scelto dal 73% degli italiani, in linea con il campione globale. Incidono nella decisione di recarsi in un luogo fisico la possibilità di toccare e provare i prodotti prima dell’acquisto (per il 31% degli intervistati), e la personalizzazione del servizio (16%). Le maison non possono comunque ignorare le aspettative digitali in evoluzione dei consumatori del lusso che, specialmente in riferimento ai nativi digitali, utilizzano il canale online (50%), principalmente per comodità (25%) e per la convenienza di prezzi e scontistiche (20%).
Il 32% del campione italiano, invece, opta per entrambi i canali, sottolineando il valore di un percorso d’acquisto fluido, che coniughi la dimensione sensoriale del retail fisico con l’accessibilità del digitale. Inoltre, ottiene sempre più rilevanza la costruzione di una journey “AI Powered” nel potenziamento dell’esperienza online, tenendo conto degli elementi principali indicati dai clienti per un’esperienza soddisfacente: premi fedeltà e vantaggi esclusivi (41%), visualizzazione avanzata dei prodotti (38%), risposte immediate h24 (32%) e suggerimenti personalizzati (32%).
Opportunità di crescita: esperienze esclusive e nuovi modelli di business
L’arricchimento dell’esperienza offerta ai clienti finali rappresenta un’opportunità unica per supportare revenue ed engagement, facilitando lo sviluppo di nuove formule di intimacy con i brand. Una percentuale significativa dei rispondenti italiani (74%) ha dichiarato che sarebbe più propensa a concludere l’acquisto qualora venissero offerte esperienze uniche ed esclusive (83% nel mondo). Un chiaro segnale che il valore percepito non si limita al prodotto, ma si costruisce sempre più attraverso emozioni, esclusività e connessione con il brand.
Si tratta di un ampio potenziale ancora inesplorato per le maison, in quanto il 41% dei consumatori dichiara di non aver beneficiato di alcuna esperienza offerta da un brand di lusso negli ultimi 12 mesi. Tra le proposte preferite dai clienti spiccano i viaggi di lusso ed esperienze esclusive (28%), e le visite agli atelier (28%); per alcune di esse sarebbero anche disposti a pagare (65%).
Rispetto ai nuovi modelli di business, oltre un terzo dei consumatori italiani dichiara di aver già acquistato articoli di lusso di seconda mano (il 38% a livello mondiale), mentre il 17% lo fa regolarmente. Le motivazioni cambiano con l’età: i Baby Boomer per avere accesso a pezzi rari e da collezione (60%), spinti da unicità e valore nostalgico, mentre la Gen Z adotta un approccio più pragmatico e acquista il lusso di seconda mano per il potenziale di investimento o rivendita (25%).
Il principale ostacolo per gli intervistati italiani è rappresentato dalle preoccupazioni riguardanti l’autenticità e la qualità (18%), oltre alla sfiducia verso le piattaforme e i venditori di rivendita (13%). Esistono però ulteriori nuovi modelli di business che possono rappresentare una potenziale leva di crescita per i brand del lusso, tra cui la subscription, il noleggio e il pre-order. Tra questi, il noleggio di prodotti di lusso si sta affermando come un’opzione sempre più considerata. In Italia, la maggior parte dei consumatori valuta il noleggio occasionale di articoli di lusso come alternativa all’acquisto (54%, +14% rispetto al campione).