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30 ott 2025  | Milano, Italy

Stablecoin, nuova ricerca EY: il futuro dei pagamenti digitali passa dalle banche 

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  • Entro il 2030 le stablecoin potrebbero rappresentare tra 2,1 e 4,2 trilioni di dollari, pari al 5-10% dei pagamenti globali.
  • Il 63% delle aziende preferisce accedere ai servizi stablecoin tramite la propria banca, rafforzando il ruolo degli istituti di credito nel nuovo ecosistema digitale.
  • Quasi tre organizzazioni su quattro (73%) continuano a indicare l’incertezza normativa come principale ostacolo all’adozione delle stablecoin.

Milano, 30 ottobre 2025. EY presenta al Salone dei Pagamenti 2025 la nuova ricerca “Stablecoins in focus: navigating the new digital financial landscape”, condotta su 350 decisori di aziende e istituzioni finanziarie (CFO, CTO, CIO, responsabili blockchain/digital assets), principalmente negli Stati Uniti e nell’area EMEA (Europa, Medioriente e Africa).

Secondo la ricerca, le stablecoin potrebbero rappresentare tra il 5% e il 10% dei pagamenti globali, per un valore compreso tra 2,1 e 4,2 trilioni di dollari. A differenza delle criptovalute tradizionali, le stablecoin si distinguono per la loro stabilità, perché ancorate a valute tradizionali che riducono al minimo le oscillazioni di prezzo; allo stesso tempo, offrono i vantaggi delle monete digitali: velocità, efficienza nei pagamenti internazionali e liquidità continua. Secondo i dati EY, nei Paesi osservati il 23% delle istituzioni finanziarie e l’8% delle aziende ha già utilizzato stablecoin, con una prevalenza di realtà B2B (62%) attive nei settori dei servizi finanziari e della tecnologia (come banche di investimento, istituti di credito o asset manager), e con ricavi superiori a 10 miliardi di dollari.

Pagamenti cross-border e liquidità h24: i principali casi d’uso

I principali casi d’uso riguardano i pagamenti e gli incassi internazionali: i due terzi delle aziende utilizzano stablecoin per pagare fornitori internazionali (62%) e una larga maggioranza per ricevere pagamenti da partner esteri (53%); significativa anche la quota delle aziende che sceglie le stablecoin per gestire la liquidità (44%), al pari di chi la impiega per ricevere pagamenti dai consumatori. Le motivazioni principali includono la riduzione dei costi di transazione (52%), la rapidità nei pagamenti cross-border (45%) e la disponibilità di liquidità 24 ore su 24, sette giorni su sette (34%).

Il ruolo delle banche: nuove offerte e infrastrutture digitali

Le stablecoin stanno rapidamente passando dalla sperimentazione all’adozione concreta. Con il 57% delle istituzioni finanziarie pronte a lanciare nuovi servizi e il 63% delle aziende che preferiscono accedervi tramite la propria banca, si apre una finestra strategica per rafforzare il ruolo degli istituti di credito nel nuovo ecosistema digitale. Costi ridotti, pagamenti più rapidi e nuove fonti di ricavo rendono le stablecoin una leva competitiva per il settore

La maggior parte delle aziende non è ancora autonoma nell’accesso del mercato e preferisce accedere ai servizi stablecoin tramite il proprio istituto bancario (63%). Tuttavia, meno di una istituzione su cinque offre servizi legati alle stablecoin (15%), mentre più della metà si dichiara pronta a entrare nel mercato (57%), in particolare su infrastrutture di on/off-ramp (utilizzo dei circuiti tradizionali) e wallet digitali, suggerendo che il mercato presenta ancora ambiti con ampio potenziale di sviluppo. Le istituzioni finanziarie stanno gettando le basi per un ecosistema stablecoin più ampio, con le banche pronte a collaborare con partner esterni per sviluppare le infrastrutture necessarie.

Le infrastrutture digitali stanno ridefinendo l’esperienza di pagamento: wallet, API e servizi on/off-ramp sono al centro di una rivoluzione che rende i pagamenti più fluidi, globali e trasparenti. Le stablecoin, integrate nei sistemi ERP e nei canali bancari, promettono liquidità 24/7 e una gestione finanziaria più efficiente. Nei prossimi anni l’introduzione, inoltre, di pagamenti automatici in stablecoin tra agenti AI che comprano e vendono servizi digitali basati sui dati ed in generale di servizi di pagamento intelligenti anche per favorire inclusione finanziaria e ottimizzazione delle riserve, abiliteranno sempre di più un ponte tra innovazione tecnologica e nuove abitudini di consumo

Regolamentazione e prospettive: uno sguardo al 2030

Nonostante l’interesse crescente e i benefici già riscontrati dalle aziende che hanno adottato stablecoin, il quadro normativo resta il principale punto critico: quasi tre organizzazioni su quattro indicano l’incertezza regolatoria come ostacolo all’adozione (73%). L’approvazione del GENIUS Act negli Stati Uniti è da considerare un primo passo verso una maggiore chiarezza, ma l’attenzione e l’intervento del legislatore restano fondamentali. Perché le stablecoin possano esprimere appieno il loro potenziale, sarà necessario un impegno congiunto tra istituzioni, imprese e regolatori, volto a costruire un ambiente digitale sicuro, interoperabile e inclusivo.