Bilancio di fine anno: l’economia italiana nel 2025
Secondo le stime EY, il PIL italiano nel 2025 è previsto in crescita dello 0,5%, sostenuto principalmente dall’andamento positivo dei consumi (+0,8%) e degli investimenti (+3,2%). La domanda estera, invece, avrà un impatto negativo sulla crescita, con esportazioni in aumento dell’1,2% e importazioni del 3,2%, a conferma delle turbolenze sul fronte del commercio internazionale.
Relativamente all’attività M&A per il 2025, a fine novembre sono state annunciate oltre 1.200 operazioni, per un valore, qualora noto, di 66 miliardi di euro, con una stima di circa 1.350 operazioni con target in Italia per l’anno 2025, in linea con il 2024. Il totale investito atteso raggiunge i 70 miliardi, trainato dai megadeal, ovvero operazioni superiori a 1 miliardo, con valori medi in crescita. I fondi di Private Equity e infrastrutturali hanno avuto un ruolo centrale, rappresentando oltre il 45% delle operazioni su target italiane con oltre 600 operazioni stimate nel 2025, con una forte incidenza degli add-on tramite portfolio companies (48%).
Le aziende italiane confermano una solida propensione all’investimento all’estero: nel 2025 stimiamo oltre 300 operazioni annunciate per un valore, dove disponibile, superiore a 22 miliardi di euro, concentrate soprattutto in Stati Uniti, Spagna, Germania, Regno Unito e Francia. Il comparto industriale rappresenta il 26% delle transazioni outbound, mentre il settore tecnologico mostra una crescita significativa, passando dal 16% del 2024 a oltre il 22% nel 2025.
Prospettive per il 2026: moderato ottimismo tra sfide e opportunità
Per il 2026 EY prevede una crescita moderatamente più dinamica del 2025 (+0,7%), dovuta principalmente all’andamento positivo dei consumi privati e a un ruolo ancora positivo ma meno dinamico degli investimenti (+1,2%). La crescita più contenuta degli investimenti è riconducibile a una contrazione degli investimenti in abitazioni (-2,7%) e soprattutto a una crescita più moderata degli investimenti non residenziali, che passano da una crescita attesa del 12,6% nel 2025 a una crescita del 3,8%.
Il contributo della domanda estera resterà negativo anche nel 2026, con un rallentamento di importazioni ed esportazioni che porterà le esportazioni nette a sottrarre 0,4 punti percentuali alla crescita. L’impatto dei dazi statunitensi sul PIL italiano è stimato in -0,1% per il 2025 e, nelle ipotesi più sfavorevoli, fino a -0,5% nel 2026.