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Pietro Zazzi, il percorso verso Milano-Cortina 2026 dopo l'infortunio

Lo sciatore azzurro racconta a EY il suo infortunio, gli step della riabilitazione e la voglia di tornare in pista per la stagione olimpica che inizierà a dicembre

Il grave infortunio sulla pista di casa lo scorso dicembre, il percorso di riabilitazione e recupero e soprattutto la voglia di rimettere gli sci per le Olimpiadi perché – spiega lo sciatore azzurro Pietro Zazzi – «l’obiettivo è tornare per la stagione olimpica, puntando a gareggiare ancora sulla pista di casa, la pista dove tutto è iniziato; dove ho ottenuto i primi punti di Coppa del Mondo, dove mi sono infortunato e dove voglio tornare nel 2026: la Stelvio di Bormio».

«Ero nella seconda prova cronometrata della discesa libera di Coppa del Mondo a Bormio – racconta Pietro – quando, dopo aver stretto troppo la traiettoria, ho inforcato una delle prime porte, e sono caduto ad alta velocità finendo nelle reti di protezione, senza che si sganciassero gli sci. Nella prima giravolta ho subito la frattura scomposta di tibia e perone della gamba destra; nella seconda ho rotto il legamento crociato del ginocchio sinistro».

Un infortunio grave, quello subito da Zazzi, che si sentiva in forma e con grande voglia di correre il giorno seguente. Dopo la caduta, racconta, «ho sentito un dolore terribile, soprattutto quando in ospedale mi toglievano lo scarpone destro. Ho provato anche rabbia e dispiacere perché avrei saltato una delle mie gare preferite». Dopo l’operazione, avvenuta il giorno stesso, «ho anche temuto di non riuscire a tornare in pista».

Sensazioni che sono via via svanite, sia per il supporto della sua famiglia e dei compagni di squadra che non hanno fatto mai mancare il loro sostegno, sia per i miglioramenti avvenuti grazie alla fisioterapia finalizzata a riprendere la mobilità della gamba operata, ma anche per rafforzare la muscolatura dell’altra gamba, decisiva per l’operazione al crociato, avvenuta lo scorso 18 febbraio.

«Non mi sono mai pianto addosso, nonostante la gravità dell’infortunio e le delicate operazioni, e con l’ottimismo e l’entusiasmo che mi contraddistinguono sono andato avanti, con l’ambizione di continuare a migliorarmi – dice. E adesso la testa è alla riabilitazione e soprattutto alle Olimpiadi».

Lo sciatore azzurro sta infatti lavorando per arrivare pronto alla stagione olimpica (che inizierà a dicembre) decisiva per qualificarsi alle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina, che vedranno il Super G e la libera proprio sulla Stelvio di Bormio. A dicembre ci saranno le prime gare di Coppa del Mondo negli Stati Uniti, fondamentali per ottenere i punti per la qualificazione Olimpica. 

Adesso – aggiunge Pietro – , dopo aver tolto le stampelle, «mi sto allenando per recuperare la muscolatura, lavorando in piscina e, a breve, avrò la possibilità di fare cyclette. L’obiettivo è anche riguadagnare la mobilità del ginocchio, così da poter rimettere gli sci per luglio e tornare ad allenarmi con la nazionale in Sud America a settembre». Ma il recupero – prosegue – «non è solo fisico ma anche psicologico. Perché per tornare sulle piste della Coppa del Mondo è necessaria la giusta dose di pazzia e soprattutto tanto lavoro mentale. Servirà tanta intelligenza e saper fare le cose giuste al momento giusto, mantenendo sempre alta la concentrazione». Servirà – conclude – «metterci quel qualcosa in più che sono sempre riuscito a dare in gara». 

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