2 Tempo di lettura 19 mar 2024

Costruire il futuro a partire dai giovani

Da EY Italy

Multidisciplinary professional services organization

2 Tempo di lettura 19 mar 2024

EY rinnova il suo impegno nei confronti dei giovani con il progetto RiGenerazioni, roadshow che ha coinvolto circa 500 studenti nei principali atenei italiani per ascoltare i giovani e raccogliere idee su temi chiave per il futuro del Paese. Con l’occasione è stata realizzata un’indagine sulle priorità della Gen Z nel mondo del lavoro.

 

Immaginare il futuro non può prescindere dall’ascolto e dal dialogo con coloro che rappresentano il futuro stesso: i giovani. Proprio l’ascolto delle aspettative e delle priorità dei 18-25enni rappresenta il fondamento di EY RiGenerazioni, un progetto fortemente voluto da Massimo Antonelli, CEO di EY in Italia e COO di EY Europe West. Un roadshow articolato in cinque appuntamenti presso alcune delle principali università italiane con l’obiettivo di aprire un dialogo diretto con i giovani sulle sfide che li attendono, a cominciare dalle prospettive del mondo del lavoro e come affrontarle, che ad oggi ha già coinvolto circa 500 giovani in tutta Italia. Ogni tappa ha affrontato un tema centrale per i giovani e per il futuro del Paese: il 29 gennaio al Politecnico di Bari si è discusso di competenze del mondo del lavoro; il 21 febbraio presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia si è parlato di sostenibilità; il 27 febbraio, al Politecnico di Milano, imprenditorialità e nuova imprenditorialità; Il 4 marzo, presso La Sapienza di Roma, si è dibattuto di leadership. E infine ieri si è tenuto l’ultimo appuntamento in programma all’Università Federico II di Napoli dove si è parlato di attrattività del nostro Paese, soprattutto in ambito lavorativo. In occasione di RiGenerazioni, sono stati presentati i risultati di una ricerca effettuata da EY con SWG sulle aspettative di oltre mille giovani italiani della GenZ. I trend emersi dalla ricerca, oltre a far emergere le priorità per i giovani su temi quali lavoro e sostenibilità, hanno rappresentato uno spunto per approfondire il dialogo con gli studenti degli atenei coinvolti nel progetto. 

Con il progetto RiGenerazioni abbiamo voluto favorire il dialogo tra aziende e mondo universitario mettendo al centro la Generazione Z. Secondo l’indagine che abbiamo realizzato con SWG, per l’89% dei giovani il lavoro è importante per sentirsi realizzati, ma deve essere vissuto in un’ottica di well-being e work-life balance, priorità oggi per il 61% degli intervistati, insieme alla crescita professionale e alla formazione continua. Esigenze nuove che si sommano a profonde trasformazioni del mondo del lavoro dovute alla rivoluzione digitale e all’impatto dell’IA, alla transizione ecologica e a nuove forme di leadership. È quindi fondamentale che governi, imprese e università si impegnino a fornire ai giovani le giuste competenze ed esperienze per diventare i leader di domani. Un progetto che avvicina ancora di più EY ai giovani, dove l’età media è di circa 30 anni, in una logica di ascolto, co-creazione e trasformazione
Massimo Antonelli
CEO EY Italy e Chief Operating Officer EY Europe West

I principali dati della ricerca RiGenerazioni 
L’indagine condotta da EY e SWG, su un campione di 1.010 giovani di età compresa tra 18 e 25 anni residenti in Italia, analizza le priorità della Generazione Z su temi chiave per il futuro come lavoro, competenze, sostenibilità, innovazione. Dai risultati della ricerca emergono, prima di tutto, indicazioni interessanti circa aspettative e priorità dei giovani italiani con riferimento al mondo del lavoro. In particolare, il 90% si vede occupato da qui a 10 anni, principalmente nel settore privato, mentre il 79% è convinto che svolgerà una professione in linea con i propri studi. Dunque, due indicatori che evidenziano aspettative piuttosto positive riguardo al proprio futuro professionale.

Di particolare rilievo, anche le indicazioni riguardanti le priorità che indirizzano la scelta di un posto di lavoro per i giovani: se, infatti al primo posto si trova uno stipendio adeguato, indicato dal 69% del campione, il 61% indica come prioritaria la possibilità di lavorare a ritmi sostenibili. Un dato che sottolinea la crescente importanza per i giovani riguardo temi come well-being e work-life balance quali fattori fondamentali per condurre una vita equilibrata e soddisfacente a livello professionale come personale. Tra le priorità in ambito lavorativo, anche la possibilità di crescere professionalmente e di poter migliorare le proprie competenze, voce indicata dal 59% dei giovani. In questo ambito, i GenZ contano molto sul ruolo attivo dei leader delle aziende nel saper stimolare, formare e trasmettere conoscenza. In quanto a livello di attrattività del nostro Paese, i giovani italiani dimostrano una valutazione nel complesso positiva: il 72% si dichiara soddisfatto circa le possibilità di svago e divertimento offerte e di istruzione adeguata, mentre il 68% afferma che il Paese è in grado di offrire un’assistenza sanitaria di qualità. Per contro, le principali criticità indicate dai giovani riguardano la possibilità di avviare un’attività imprenditoriale (38%) entro i confini nazionali e la possibilità di stipendi in linea con le competenze dei giovani (36%).

In fatto di nuove competenze nel mondo del lavoro, il 61% si reputa adeguatamente formato alle nuove richieste, percentuale che sale al 70% tra coloro che sono occupati, mentre solo il 7% dichiara di essere totalmente sprovvisto della formazione adeguata. Competenze a parte, quanto influisce il lavoro sul livello di realizzazione personale? Molto, a quanto indica la ricerca EY-SWG, infatti la maggioranza dei giovani (89%) sottolinea l’importanza del lavoro per sentirsi realizzati. Anche tra i giovani occupati, la percentuale di coloro che si dichiara soddisfatto è molto elevata, complessivamente l’81%. Infine, come vengono percepite dai giovani le nuove tecnologie, specie l’IA, in ambito lavorativo? Per l’83% sono percepite come un’occasione, mentre il 77% afferma che potrebbe trarre vantaggio professionale dalle nuove tecnologie. Per contro, il 60% dichiara di essere molto o abbastanza preoccupato dalle ripercussioni che l’IA potrebbe avere sull’occupazione. Discorso a parte, infine, per la sostenibilità, che viene percepita dal 66% dei giovani come prettamente inerente i temi ambientali, appena il 20% pensa alla sostenibilità economica e solo il 14% a quella sociale. Per quanto riguarda l’impatto diretto sull’ambiente, le grandi aziende vengono indicate come possibili portatrici di impatti negativi per l’84% dei giovani, ma anche per il 68% di essi per i possibili impatti positivi. Non di meno, il ruolo dei singoli governi e istituzioni viene visto potenzialmente negativo per l’ambiente dall’82% dei giovani e dal 69% come potenzialmente positivo. Infine, dalla ricerca emerge che i giovani sono disponibili a fare qualcosa di concreto per la sostenibilità ambientale: l’80% sarebbe disposto a pagare fino al 5% in più in bolletta avendo la certezza che l’energia utilizzata provenga esclusivamente da fonti rinnovabili.

Un altro aspetto che emerge dall’indagine è che i giovani continuano a vedere l’estero come un’opportunità e una possibilità concreta per la crescita professionale. Il 62% del campione, infatti, sta valutando l’idea di andare a lavorare all’estero nei prossimi 10 anni, mentre il 45% ci andrebbe a studiare. Il Regno Unito è in cima alle preferenze dei giovani come luogo ideale sia per lavorare che per studiare all’estero.  Andando ad indagare invece l’interesse per una prospettiva imprenditoriale, il 36% dei giovani sarebbe interessato ad avviare una propria attività, mentre tra chi proviene da una famiglia con un’attività familiare già avviata, il 54% sarebbe interessato a continuarla.


Le tappe di RiGenerazioni 

Il roadshow RiGenerazioni presso gli atenei italiani ha preso il via dal Politecnico di Bari il 29 gennaio per un confronto sulle nuove competenze richieste dal mondo del lavoro. Dopo un’introduzione di Massimo Antonelli sul ruolo di EY come abilitatore della trasformazione, sull’importanza delle competenze trasversali e sul ruolo delle nuove tecnologie come l’AI, il dialogo si è focalizzato sul rapporto tra studenti e mondo del lavoro, affrontando tematiche tanto centrali quanto delicate, quali le aspettative dei giovani, il ruolo della formazione e della preparazione, ma anche i canali da utilizzare per favorire un concreto dialogo tra università e imprese. Il secondo appuntamento è andato in scena all’Università Ca’ Foscari di Venezia, dove il tema era la sostenibilità nei suoi diversi aspetti ambientale, sociale, economica e le azioni per promuovere uno sviluppo sostenibile. Tra i temi fondamentali emersi nel dialogo aperto con gli studenti, il ruolo che tutti i soggetti coinvolti devono avere, aziende e istituzioni in primis, ma anche i singoli cittadini e l’importanza delle sinergie. In questo senso, EY svolge una costante azione in termini di trasformazione sostenibile delle imprese. La terza tappa del roadshow si è tenuta al Politecnico di Milano per approfondire il rapporto tra giovani e imprenditorialità. Dopo un riferimento all’impegno di EY nell’affiancare le aziende per renderle più competitive rispetto a un contesto in continuo e rapido mutamento, si è parlato di come la nuova imprenditorialità debba essere una leva per cambiare lo status quo e creare valore economico e sociale per l’impresa e per la comunità dove questa opera. Durante l’incontro sono anche emerse le caratteristiche che un imprenditore di successo dovrebbe avere secondo i giovani: determinazione, resilienza e perseveranza. Nella quarta tappa di RiGenerazioni all’Università La Sapienza di Roma si è parlato di leadership e di caratteristiche che i leader ideali dovrebbero avere.

Nel corso del dialogo tra gli studenti e Massimo Antonelli è emerso in particolare che i leader devono saper ascoltare, creare fiducia e coinvolgere il proprio team. Il CEO di EY Italia ha ricordato che EY lavora da tempo su questo tema, investendo nella cosiddetta leadership trasformativa, un modello che valorizza le persone a partire dalle singole peculiarità, in un’ottica di ascolto, condivisione di una visione comune, partecipazione e inclusione. Infine, nella quinta tappa si è parlato di qualità della vita e del lavoro e delle priorità per i giovani per rendere l’Italia un Paese più attrattivo. Durante l’incontro il confronto si è focalizzato sull'unicità e la poliedricità di Napoli, sulla possibilità di creare valore attraverso le proprie competenze ma anche sull'opportunità di andare all'estero per poi rientrare, arricchendo la città.


L’impegno di EY per i giovani
Che EY sia una realtà a forte vocazione giovane lo dicono anche i numeri: il 25% dei dipendenti in Italia fa parte della Generazione Z e negli ultimi 3 anni sono stati assunti oltre 5 mila under 27 nelle diverse sedi italiane. Numeri che sono anche il risultato di precisi percorsi finalizzati alla crescita professionale e personale delle persone attraverso piani di formazione costante, massima flessibilità del lavoro, inclusione e valorizzazione delle diversità. Fattori combinati insieme, in un’ottica di costruire, come dice il purpose di EY, “a better working world”, dove ciascuno, specie i giovani, possano esprimere al meglio le proprie potenzialità. 

Al seguente link la pagina hub del progetto
 

Summary

EY rinnova il suo impegno nei confronti dei giovani con il progetto RiGenerazioni, roadshow che ha coinvolto circa 500 studenti nei principali atenei italiani per ascoltare i giovani e raccogliere idee su temi chiave per il futuro del Paese. Con l’occasione è stata realizzata un’indagine sulle priorità della Gen Z nel mondo del lavoro.