2 Tempo di lettura 17 giu 2021

Siamo sempre più connessi e smart

Da EY Italy

Multidisciplinary professional services organization

2 Tempo di lettura 17 giu 2021

Dall'impatto della pandemia al benessere digitale: l’EY Digital Home Study approfondisce il rapporto con la connettività fissa e le tecnologie domestiche

La pandemia ha disegnato nuovi scenari nelle nostre vite. Praticamente non esiste attività quotidiana che non sia stata travolta da questo tsunami sanitario globale. Specie durante i lunghi periodi di lockdown abbiamo assistito alla nascita o al consolidamento di nuovi stili di vita. Smart working, didattica a distanza, videochiamate, tv streaming e servizi online: sono tutte azioni entrate a far parte dell'agire quotidiano. Non a caso uno dei settori che più è cambiato a causa dell'emergenza sanitaria è quello della connettività fissa di casa.

Come sono cambiati il rapporto e il comportamento dei consumatori nei confronti dei prodotti e dei servizi di tecnologia, media e telecomunicazioni? Interessanti indicazioni emergono dall’EY Digital Home Study, uno studio condotto tra dicembre 2020 e gennaio 2021 su un campione di 18.000 famiglie in diversi paesi del mondo, di cui 3.200 in Italia. 

EY Digital Home Study

Richiedi una copia

 

Connettività domestica durante la pandemia

Il supporto della tecnologia si è rivelato fondamentale nell'affrontare i periodi di isolamento domestico forzato a seguito del Covid. Nel complesso il nuovo scenario ha portato una crescita complessiva del 54% dell'uso di connettività domestica.

Il digitale ha consentito ai cittadini di mantenere attivi i propri contatti personali e professionali anche durante i periodi di lockdown. Uno strumento che si è dimostrato essenziale soprattutto in Italia dove milioni di famiglie hanno sperimentato nuovi servizi online in misura perfino maggiore rispetto ad altri Paesi.

In particolare, il 32% ha svolto per la prima volta videochiamate per lavoro, una percentuale ben più elevata rispetto a quella di Francia (20%) e Germania (18%). Il 30% degli italiani si è poi avvalso della novità dell’Home Education, un ambito in cui i francesi ed i tedeschi risultano più indietro: rispettivamente 12% ed 11%. Il nostro Paese svetta anche nell’utilizzo di servizi sanitari digitali (23%), superando di ben dieci punti i due competitor europei.

Inoltre, il maggiore quantitativo di tempo libero da trascorrere in casa si è tradotto in una maggior propensione all’utilizzo dei servizi di streaming: la maggioranza degli intervistati infatti (60%) ritiene che un abbonamento ad un servizio di streaming abbia un valore maggiore rispetto a quello a una pay TV.

Commenta Irene Pipola, Partner EY, Responsabile consulting per il settore TMT: “La pandemia ha accelerato sensibilmente i processi di digitalizzazione nel Paese portando a sperimentare i benefici e le sfide della connettività, oggi più che mai anche nel contesto domestico. Attività e servizi digitali come smart working e videocall, che molti di noi hanno sperimentato per la prima volta durante il lockdown, continueranno a essere richiesti e utilizzati in futuro, anche se probabilmente in misura minore. È tuttavia importante soffermarsi su un altro aspetto che ha portato con sé questa digitalizzazione: la crescita dei servizi online ha amplificato certe paure e preoccupazioni, soprattutto quelle legate a possibili violazioni della privacy e all’impatto delle tecnologie sul proprio benessere psicofisico (il 50% degli italiani è più preoccupato di prima per le conseguenze dell’utilizzo di internet). Dunque, a fronte di una domanda elevata sia in termini di qualità sia di varietà del panel di prodotti e servizi, anche l'offerta dovrà adeguarsi con standard altrettanto elevati e soluzioni sempre più personalizzate”.

Benessere digitale

Smart working, dad, videochiamate, shopping e servizi online: con l'aumento di connettività è cresciuto anche un senso di insicurezza e, talvolta, di ansia.

In particolare, gli italiani sono tra i più impensieriti per l’impatto del digitale sul proprio benessere psico-fisico. E così il 52% dei cittadini cerca di ritagliarsi momenti di pausa completa dall’utilizzo dei dispositivi, una quota più ampia rispetto a quella di Stati Uniti (48%), UK (46%), Francia (45% ) e Germania (45%).

A turbare gli animi degli utenti è però soprattutto la questione della privacy. La protezione dei dati personali è fonte di grande angoscia per ben il 66% degli italiani che si mostra molto cauto nel condividere informazioni online. Su questo ambito il nostro Paese appare più preoccupato della Germania (61%) ma meno rispetto alla Francia (73%), agli Stati Uniti (72%) e alla Gran Bretagna (71%).

Home working e pay TV: prodotti e servizi più richiesti

Il radicale cambiamento degli stili di vita ha di fatto reso la connettività fissa indispensabile al pari delle altre utenze domestiche, un dato che però però coincide scarsamente con la percezione da parte del cliente di differenze di servizio offerto dagli operatori del settore. Ancora oggi circa 1 italiano su 4 (27%) non conosce la massima velocità raggiungibile dalla propria connessione fissa e meno della metà (47%) si dichiara consapevole dei benefici offerti dalle tecnologie di rete fissa.
Questo anche perché gli operatori cercano di differenziarsi soprattutto con la combinazione di più prodotti offerti a prezzi vantaggiosi tramite pacchetti di rete fissa con altri servizi (mobile, TV ecc.).

Tra i vari bundle, i più interessanti in assoluto per il pubblico si sono dimostrati quelli di connettività fissa completi di servizi di tutela per la privacy e la sicurezza dati (50%), seguiti dalle offerte di connettività fissa comprensiva di quella mobile (49%) o con un servizio pay TV (49%), così come particolarmente apprezzato è anche il binomio connettività fissa - utenze domestiche (37%).
A livello di lavoro e studio, il 35% dei consumatori si dichiara interessato alle offerte di connettività complete di prodotti e servizi per l'home working, il 34% per quelle legate all'home education. Per quanto riguarda l'ambito del tempo libero domestico, come specificato in precedenza il 49% del pubblico è attento alle offerte di connettività fissa con pay TV, il 30% è orientato verso offerte di connettività fissa legate a pacchetti fitness-salute-benessere, mentre il 28% è attratto da proposte di connettività fissa complete di prodotti gaming ed eSports.

Il futuro è il 5G?

L’EY Digital Home Study evidenzia anche come la quinta generazione della telefonia mobile inizi ad essere percepita come un valido sostituto della rete domestica da una fetta rilevante di consumatori. A tale proposito, il 24% degli intervistati dichiara che se passasse al 5G come upgrade per il proprio mobile lo valuterebbe anche come primaria connessione di casa, indicando tra i benefici attesi un segnale più affidabile in tutta l’abitazione, la semplicità d’installazione ed i minori costi mensili. Uno dei dati che in generale emerge dallo studio e a cui gli utenti sono molto interessati è infatti la richiesta di una buona e costante qualità di connessione.

Indicazioni per gli operatori del settore

Dai diversi temi affrontati dallo studio emergono alcune indicazioni di massima che i fornitori di servizi di connettività domestica dovrebbero tenere in considerazione:

  • mettere sempre l'affidabilità al centro del servizio;
  • calibrare l'offerta sulle esigenze specifiche anche a seconda del contesto sociale e geografico;
  • spingere maggiormente su pacchetti di prodotti e/o servizi premium;
  • considerare il passaggio al 5G del mobile come opportunità per offrire soluzioni che comprendano anche la connettività domestica;

Queste indicazioni di massima riflettono un contesto di connettività domestica profondamento cambiato in seguito alla pandemia e che probabilmente sarà lo scenario anche del prossimo futuro. 

A proposito di questo articolo

Da EY Italy

Multidisciplinary professional services organization

Summary

Come sono cambiati il rapporto e il comportamento dei consumatori nei confronti dei prodotti e dei servizi di tecnologia, media e telecomunicazioni? Interessanti indicazioni emergono dall’EY Digital Home Study, uno studio condotto tra dicembre 2020 e gennaio 2021 su un campione di 18.000 famiglie in diversi paesi del mondo, di cui 3.200 in Italia.