Le nuove tecnologie e l’incremento della smart mobility andranno indubbiamente a impattare il ramo RC Auto, i cui premi oggi hanno raggiunto un valore di 13,1 mld € in Italia (dati IVASS 2021), grazie al fatto di essere l’unico ramo del mondo assicurativo pull e non push, data la sua obbligatorietà. Questo pone tutti i player del mondo assicurativo di fronte all’importante sfida di rivoluzionare i propri prodotti e le modalità di fruizione, nonché di avviare partnership con player del mondo insurtech e automotive. I leader di mercato prevedono infatti perdite su questo ramo di business e i principali player si stanno già muovendo verso altre aree come, ad esempio, Health&Wellness.
Secondo lo studio, il 71% delle compagnie intervistate include già nella propria offerta prodotti assicurativi specifici per la e-mobility, mentre un ulteriore 23% ne sta valutando l’introduzione. A dominare il settore nei prossimi anni saranno l’embedded insurance, ossia la vendita di prodotti assicurativi in combinazione con prodotti da assicurare, e la mobility-as-a-service, un servizio che, grazie a una piattaforma digitale, consente agli utenti di pianificare, prenotare e pagare diverse soluzioni di mobilità. Questi due prodotti sono visti come i più promettenti dal 71% del campione intervistato, ma soltanto il 41% e il 29% rispettivamente li includono attualmente all’interno della propria offerta, evidenziando la necessità di un intervento strategico per colmare questo gap e muoversi al passo della lenta ma ormai inesorabile avanzata dell’elettrico.
Lo scenario risulta essere piuttosto favorevole alla creazione di nuove partnership con attori altamente innovativi e specializzati. La grande maggioranza degli intervistati (88%) dichiara di aver già avviato delle collaborazioni a livello di ecosistema con altre categorie di player; spiccano in particolar modo: società automotive (65%), tech player e fornitori di dispositivi IoT (47%) e operatori di micro-mobilità (41%).
Il 76% degli intervistati include nella propria offerta prodotti legati alla micro-mobilità. In particolare, il 29% delle compagnie offre alla clientela dei prodotti ad hoc (per bici o monopattino), mentre il 47% include questa tipologia di protezione all’interno di una copertura più ampia dedicata alla ‘mobilità urbana’ nel suo complesso (RC auto standard o copertura capofamiglia). Un ulteriore 12% ha intenzione di sviluppare questa tipologia di prodotti in futuro, pur non avendoli ancora integrati nella propria offerta.
Secondo il 41% del campione, a dominare il mercato della mobilità sarà in particolar modo il trend del “pay-per-use”, modello fondato sul passaggio dall’ “ownership” all’”usership” del mezzo, in cui i costi sono basati sull’effettivo utilizzo del veicolo. Questa transizione comporterà un passaggio a nuovi prodotti assicurativi e influenzerà fortemente anche l’offerta tradizionale delle compagnie. Ad esempio, dal punto di vista dell’andamento della raccolta media dei premi sull’RC Auto gli intervistati si dividono tra chi ritiene che la raccolta non subirà particolari variazioni (41%) e chi si aspetta un incremento nei prossimi anni dovuto alla spinta inflattiva e alla ripresa delle naturali abitudini di spostamento dopo la crisi pandemica (41%), in maniera indipendente rispetto alla progressiva diffusione dell’elettrico.