Il report sottolinea un incremento delle procedure di insolvenza a livelli pre-pandemici, suggerendo che le strategie di derisking bancarie non hanno efficacemente risolto i problemi delle aziende coinvolte, complicando ulteriormente il loro risanamento finanziario.
Il settore delle costruzioni si conferma tra i più critici, con un alto numero di insolvenze nonostante le potenziali opportunità del PNRR. Si osserva un crescente interesse da parte di fondi di investimento specializzati in operazioni distressed, che potrebbero contribuire a un miglioramento futuro del settore attraverso l'aggregazione aziendale e l'efficienza operativa.
Il settore dei prodotti industriali è pressato da tensioni geopolitiche e da una contrazione degli investimenti, con particolare riferimento alla crisi nell'automotive tedesco. La difesa emerge come settore di supporto, ma la sostenibilità delle filiere industriali rimane una sfida. Il private equity potrebbe giocare un ruolo chiave nei processi di aggregazione, necessari per rafforzare il tessuto industriale.
Retail, alberghiero e ristorazione mostrano alti livelli di insolvenza, riflettendo una ridotta capacità di spesa a livello nazionale. Si prevede un aumento delle insolvenze per l'anno successivo, con la resilienza finanziaria e la gestione della tesoreria che diventano fattori critici per la sopravvivenza aziendale.
Infine, il report evidenzia l'importanza della crescita dimensionale delle aziende italiane per aumentare la resilienza e l'accesso a risorse finanziarie per investimenti in tecnologia e sostenibilità. L'aggregazione aziendale, supportata da private equity e fondi di investimento specializzati, è identificata come una via per raggiungere questo obiettivo in tempi ragionevoli.