L’evoluzione del lusso tra sfide globali e nuove prospettive

Press Contact

La prima edizione di EY Luxury Client Index approfondisce aspirazioni e comportamenti dei consumatori, offrendo alle imprese del lusso e agli investitori strumenti strategici per affrontare le sfide e valorizzare le opportunità.

In un contesto globale caratterizzato da una diffusa instabilità economica, accresciuta dall’introduzione dei dazi commerciali da parte degli USA, dall’evoluzione delle abitudini di consumo e dalla ridefinizione dei mercati geografici di riferimento, il settore del lusso si trova ad affrontare sfide complesse e rivedere i propri modelli di business, anche in ottica di individuazione e valorizzazione di nuove opportunità di crescita. In questo scenario, analizzare e comprendere le aspettative dei clienti diventa cruciale per prendere decisioni strategiche. Per analizzare le dinamiche in atto e delineare le richieste dei consumatori, EY ha lanciato la prima edizione del Luxury Client Index, un’indagine che esplora aspirazioni, comportamenti d’acquisto e livelli di fiducia di 1.600 Aspiring Luxury Clients di 10 diversi mercati, tra cui l’Italia. I risultati dello studio, pensato come uno strumento strategico per le imprese del lusso, sono stati presentati in anteprima a Milano durante l’evento “EY Winning back Aspirational Luxury Clients”, realizzato in collaborazione con FSB Group. L’incontro ha rappresentato un’importante occasione di confronto e dialogo tra esperti del settore, investitori e rappresentanti di grandi imprese per delineare il futuro del lusso e ridefinire le strategie a partire dalle tendenze emergenti. 

Il settore del lusso oggi si trova di fronte ad una sfida strutturale che si traduce in una contrazione prevista del 4% nel 2025, in netta controtendenza rispetto al CAGR medio del 6% registrato dal 1996 al 2023. La correlazione negativa tra fiducia dei consumatori e performance del mercato, evidente specie nel secondo semestre del 2025, conferma la natura strutturale del rallentamento già iniziato nel 2024 e legato a cambiamenti nei fondamentali del mercato. Quindi, un approccio attendista non è sufficiente: i brands devono reagire proattivamente per ridefinire la strategia e rilanciare la desiderabilità dei prodotti di lusso.
Fortunatamente, le prospettive future prevedono una crescita attesa del 5% del CAGR da qui al 2030 per i marchi capaci di trasformarsi e ridefinire il concetto di lusso, attraverso tre leve principali su cui investire: creatività e qualità del prodotto supportate da uno storytelling coerente con l’heritage del brand; esperienze omnicanale personalizzate con un approccio orientato al servizio per rafforzare la relazione emozionale con il cliente; sviluppo di nuova clientela sia mediante espansione in mercati emergenti come i Paesi del Golfo, ed in particolare l’Arabia Saudita, sia con estensioni di marca in nuovi settori (hotellerie, fine dining), oltre a rafforzare la rilevanza presso le generazioni Z, Alpha e silver generation

EY Luxury Client Index

Il lusso sta attraversando una fase di riposizionamento profondo: i consumatori sono sempre più informati e non premiano più solo lo status ma anche qualità riconoscibile, autenticità, sostenibilità ed esperienze. Per i brand questo significa concentrare gli investimenti su tre direttrici: innovazione di prodotto e rafforzamento della filiera per preservare eccellenza e artigianalità; digitalizzazione e omnicanalità per garantire una customer journey fluida e personalizzata; sostenibilità concreta come leva competitiva e reputazionale. È la capacità di trasformare queste priorità in leve strutturali che oggi fa la differenza e rende le aziende attrattive agli occhi degli investitori. Il settore Fashion & Luxury rappresenta da sempre un ambito di forte interesse per gli investitori, sebbene caratterizzato da un'elevata specializzazione.
Gli anni post-Covid hanno visto un incremento significativo delle operazioni di fusioni e acquisizioni, raggiungendo un picco nel 2023, sostenute da una crescita a doppia cifra del comparto. Tuttavia, a partire dal 2024, il settore ha affrontato un’inversione di tendenza, causata dall’indebolimento della domanda, dalla mutazione dei mercati geografici, dalla crisi del canale wholesale e da una crescente volatilità geopolitica. L’Italia, grazie al suo tessuto industriale unico, continua ad attrarre gli investitori sia come culla di brand iconici ed emergenti, sia come polo produttivo di eccellenza: proprioil consolidamento della filiera produttiva ha rappresentato il fulcro della maggior parte delle operazioni M&A domestiche nel biennio 2022-2023.
L’attuale contesto macroeconomico richiede una ridefinizione delle strategie di investimento con M&A più selettive, razionalizzazione dei portafogli, nuovi trend legati alla convergenza tra fashion&luxury e life-style (beauty, wellness, hospitality). Si osserva inoltre un allungamento dell’holding period e un ricorso crescente a continuation fund, con l’obiettivo di valorizzare al meglio gli asset in portafoglio, in attesa di una riduzione del divario tra aspettative di prezzo e valorizzazione. Il patrimonio italiano di know-how, creatività e imprese di eccellenza continua senz’altro a posizionare il nostro Paese al centro dell’attenzione degli investitori, ma necessita di strumenti di salvaguardia volti a garantire eque misure di standard ambientali, etici e sociali su scala globale attualmente tra le agende delle istituzioni internazionali.

Qualità, sostenibilità, innovazione: i principali driver d’acquisto

Nel panorama del lusso la qualità si conferma il principale valore, specie nel mercato italiano. Secondo quanto emerge dall’EY Luxury Client Index, il 68% dei consumatori italiani indica la qualità come criterio guida nella scelta dei prodotti di alta gamma, evidenziando un diffuso interesse verso materiali pregiati, artigianalità e cura del dettaglio. Tale tendenza si discosta decisamente rispetto al contesto globale, dove il 47% degli acquirenti di beni di lusso considera il riconoscimento sociale come motivazione principale. Il marchio si conferma un fattore abbastanza rilevante nelle scelte per il 22% dei consumatori italiani, mente solo il 9% preferisce prodotti senza loghi visibili. A livello generazionale, è interessante notare come i giovani della Gen Z attribuiscano maggiore valore a brand che coinvolgono celebrità e influencer (43% del campione italiano rispetto al 28% mondiale), mentre il 71% dei Baby boomers italiani premiano l’identità storica del marchio (il 56% tra gli intervistati degli altri Paesi). Un elemento sempre più rilevante nelle scelte d’acquisto è la sostenibilità, evidenziando una crescente aspettativa verso strategie e azioni concrete da parte dei brand come tracciabilità e utilizzo di materiali eco-friendly. Un terzo degli intervistati italiani considera questi aspetti prioritari, superando di 7 punti le considerazioni di natura economica. Le nuove generazioni guidano questa tendenza: il 36% dei Millenials e il 26% dei Gen Z includono la sostenibilità tra i cinque principali criteri di scelta. 

Le tematiche di qualità e di sostenibilità, come dimostrato, sono sempre di più al centro delle valutazioni del consumatore. Le aziende del lusso oggi si ritrovano a dover aumentare l’impegno nel curare queste due dimensioni, monitorando tutti i processi manifatturieri e la supply chain e ricorrendo a nuove filiere di riapprovvigionamento. La tecnologia sta aiutando in tal senso grazie alla digitalizzazione degli strumenti di lavoro, all’attenzione che ripongono le aziende durante la trasformazione nella loro adozione da parte dei professionisti dell’azienda e alla volontà dei vertici aziendali di cambiare in maniera significativa i propri processi.

Evoluzione della client experience e nuove tecnologie

Il negozio fisico mantiene un ruolo centrale nel percorso d’acquisto specie per i consumatori italiani: il 73% predilige l’esperienza in-store, soprattutto per la possibilità di toccare con mano la qualità e provare i prodotti. Tuttavia, le aspettative digitali, specie delle nuove generazioni, stanno modificando le regole; infatti, la metà dei giovani utilizza canali online, spingendo le aziende del lusso a rivedere le proprie strategie verso il multicanale. In questo senso, emergono modelli di acquisto sempre più fluidi e integrati. Il 32% dei consumatori italiani opta per un’esperienza multicanale, combinando la dimensione sensoriale del negozio fisico con l’accessibilità del digitale. In questo ambito, le nuove tecnologie, come l’IA, svolgono un ruolo chiave, ad esempio, nella proposta di percorsi d’acquisto personalizzati in grado di anticipare i desideri del cliente e offrire esperienze più coinvolgenti. Ampliare e arricchire la client journey, dunque, diventa per i brand un’opportunità di engagement.

A tale proposito, il 74% dei clienti italiani si dichiara disposto a concludere l’acquisto qualora venissero offerte esperienze uniche ed esclusive, segno che il valore percepito non risiede solo nel prodotto, ma anche nelle emozioni e nel legame con il marchio. Tuttavia, il potenziale è ancora poco esplorato dalle maison del lusso, infatti, il 41% dei consumatori dichiara di non aver beneficiato nell’ultimo anno di alcuna esperienza personalizzata. Tra i nuovi modelli di business, il second hand conquista terreno: un terzo dei consumatori italiani dichiara di aver acquistato articoli di lusso di seconda mano, attratto dalla possibilità di accedere a prodotti di qualità a prezzi più accessibili. Restano però alcuni ostacoli, come la preoccupazione nei confronti di qualità e autenticità degli articoli. Inoltre, in alternativa all’acquisto, il noleggio si pone come opzione emergente per il 54% degli intervistati italiani, indicando un’evoluzione che le aziende del lusso non possono ignorare.

Infine, per cercare di invertire una dinamica che nel nostro Paese ha visto ridurre gli acquisti di beni di lusso del 23% nell’ultimo anno, a causa dei prezzi considerati troppo elevati, il 22% degli intervistati italiani indica come possibile soluzione l’adozione di pagamenti più flessibili. 

Comunicato stampa

Analisi EY sul lusso: come cambiano le scelte dei consumatori?

La prima edizione dell’indagine EY Luxury Client Index analizza le preferenze dei clienti nel mercato del lusso e i driver di trasformazione del settore