Modern airliner on a runway

Carburanti sostenibili per l’aviazione: verso cieli più verdi

Il settore dell’aviazione punta alla neutralità climatica attraverso l’adozione di carburanti sostenibili, esplorando nuove strade per l’espansione del mercato.


(a cura di Daniel EisenhuthDr. Viktoriia Betina)

Flight shame, divoratrice di cherosene, nemica del clima: da anni l’industria aeronautica è al centro del dibattito ambientale. Non sorprende: gli aerei non solo emettono grandi quantità di CO₂, ma rilasciano anche gas climalteranti ad alta quota. Mentre i critici invitano a rinunciare ai viaggi aerei, il settore lavora alla propria rivoluzione verde: i carburanti sostenibili per l’aviazione (SAF, Sustainable Aviation Fuels) promettono di ridurre significativamente l’impronta ecologica del volo e di diventare il nuovo standard del trasporto aereo.

I team EY hanno condotto uno studio globale approfondito per valutare se l’aviazione possa trasformarsi da fonte di emissioni a leader della sostenibilità. L’analisi esamina le sfide legate alla produzione e all’implementazione dei SAF, identifica chi ne sosterrà i costi e mette in luce la carenza di capacità produttiva a livello globale. Lo studio spiega perché centinaia di progetti non ricevono ancora finanziamenti e analizza come l’Unione Europea possa favorire lo sviluppo del mercato.


Carburanti sostenibili per l’aviazione: verso cieli più verdi

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SAF - il carburante del futuro?

Secondo l’International Air Transport Association (IATA), i SAF potrebbero ridurre fino al 65% delle emissioni del settore aeronautico. La loro evoluzione rappresenta quindi un passo cruciale verso un’aviazione più sostenibile.
 

Attualmente, l’attenzione si concentra su due tipologie di SAF: SAF bio-based, ottenuti da materie prime biogeniche come grassi vegetali, residui o alghe; E-SAF, prodotti a partire da CO₂ e idrogeno verde. Entrambi possono sostituire il cherosene fossile, ma presentano ostacoli tecnologici ed economici.
 

I SAF bio-based vengono oggi prodotti da materiali di scarto, come l’olio da frittura esausto, attraverso processi già consolidati. Alcune compagnie aeree li utilizzano per migliorare il proprio impatto ambientale, e la capacità produttiva è cresciuta rapidamente negli ultimi anni. Tuttavia, nel lungo periodo potrebbe verificarsi una carenza di materie prime.Gli E-SAF, invece, potrebbero teoricamente essere prodotti in modo illimitato, a condizione di disporre di energia rinnovabile e CO₂ verde in quantità sufficiente. La produzione richiede enormi volumi di elettricità verde: per raggiungere la quota E-SAF del 2% prevista dall’UE entro il 2032, solo in Germania sarebbero necessari circa 75 terawattora di energia rinnovabile e 1 milione di tonnellate di CO₂. Inoltre, servono investimenti significativi in infrastrutture e tecnologie.
 

Il sostegno normativo ai SAF

Le decisioni politiche e le normative hanno dato un forte impulso al settore. Con l’iniziativa “ReFuelEU Aviation”, l’UE ha fissato obiettivi chiari per l’adozione dei SAF: si punta a passare da una quota del 2% nel 2025 a un ambizioso 70% entro il 2050. L’obiettivo è trasformare i SAF da soluzione di nicchia a nuovo standard del settore. Questi target stanno generando una forte pressione per accelerare la produzione di carburanti sostenibili.
 

Inoltre, il sistema europeo di scambio delle emissioni (ETS) rende più costose le emissioni di CO₂ per le compagnie aeree. Con l’aumento dei prezzi ETS e la limitata disponibilità di quote, l’uso del cherosene diventa sempre meno conveniente, rafforzando la competitività dei SAF. Dal 2025, l’Agenzia europea per la sicurezza aerea (EASA) introdurrà etichette ambientali per i voli, influenzando le scelte dei passeggeri. Chi è consapevole dell’impatto ecologico del proprio volo potrebbe preferire compagnie che utilizzano SAF — un ulteriore incentivo per il settore a volare in modo sostenibile. Alcuni grandi clienti del trasporto aereo merci stanno già chiedendo servizi più ecologici.

Finanziamento della rivoluzione verde nei cieli

L’adozione di carburanti sostenibili è essenziale per raggiungere gli obiettivi climatici dell’aviazione, ma comporta costi elevati per produttori e investitori.

Attualmente, i SAF costano fino a sei volte più del cherosene fossile, ostacolandone la diffusione. Inoltre, la capacità produttiva è ancora inferiore alla domanda. I dati del settore indicano che nel 2025 i SAF rappresenteranno solo lo 0,7% del fabbisogno totale di carburante per jet, pari a 2,1 milioni di tonnellate.

Investimenti elevati
L'investimento stimato in strutture e infrastrutture di produzione SAF che sarà necessario per soddisfare la domanda entro il 2050.

Gli E-SAF, prodotti da idrogeno verde e CO₂, sono particolarmente costosi. Tuttavia, grazie ai progressi tecnologici e alle economie di scala, i costi potrebbero ridursi fino al 50% nei prossimi decenni. Al contrario, i SAF bio-based potrebbero diventare più costosi a causa della possibile scarsità di materie prime. Il divario di prezzo rispetto al cherosene convenzionale rimane significativo, rendendo i SAF meno appetibili per un uso su larga scala nel breve termine.

Per scalare la produzione SAF e soddisfare la domanda dell'industria aeronautica, sono necessari investimenti massicci. Le stime indicano che nei prossimi anni sarà necessario investire tra 1.000 e 1.500 miliardi di dollari.

Le minacce climatiche sottovalutate

I SAF non risolvono tutti i problemi ambientali dell’aviazione. Oltre alle emissioni di CO₂, il volo genera altri fattori climatici come scie di condensazione, particelle di fuliggine e ossidi di azoto. Questi cosiddetti effetti non-CO₂ hanno un impatto sul riscaldamento globale persino superiore alla CO₂ emessa. Sebbene i SAF riducano la produzione di fuliggine e quindi la formazione di scie, non eliminano del tutto questi effetti. Senza misure aggiuntive — come l’ottimizzazione delle rotte e delle altitudini di volo, motori più efficienti e, soprattutto, una riduzione del traffico aereo — l’impronta climatica del volo resterà elevata.

 

Prospettive per un'aviazione sostenibile

Il settore aeronautico sta investendo intensamente nell’uso dei SAF per ridurre la propria impronta carbonica. Le recenti pressioni normative, come le quote obbligatorie e il sistema ETS, stanno accelerando il cambiamento. I SAF potrebbero ridurre fino al 65% delle emissioni, ma i costi elevati e le sfide tecnologiche ne rallentano l’adozione su larga scala. Si prevedono investimenti fino a 1.500 miliardi di dollari nei prossimi anni — una cifra considerevole, soprattutto considerando la scarsa bancabilità dei progetti attuali. Inoltre, gli effetti non-CO₂ continuano a influenzare negativamente il clima. I fattori decisivi saranno la rapidità dei progressi tecnologici, la disponibilità di investitori, aziende e clienti disposti a sostenere gli investimenti necessari e il ruolo dell’UE nel supportare il mercato attraverso strumenti finanziari.

Summary

L'industria dell'aviazione è sotto esame per il suo impatto ambientale, ma i carburanti sostenibili per l'aviazione offrono soluzioni promettenti. I SAF, compresi quelli a base biologica e gli E-SAF, possono ridurre in modo significativo le emissioni. Tuttavia, persistono sfide come gli alti costi di produzione, le materie prime limitate e la necessità di una notevole energia verde. Il supporto normativo, come l'iniziativa dell'UE "ReFuelEU Aviation", mira ad aumentare l'uso del SAF. Nonostante il potenziale, il SAF da solo non risolverà tutti i problemi climatici legati all'aviazione, e sono necessarie misure aggiuntive per mitigare gli effetti non-CO₂.