Giunge alla sua terza edizione il progetto didattico dell’Università La Sapienza di Roma ed EY per incoraggiare il gender empowerment tra le studentesse liceali e contrastare il gender gap tecnologico
Roma – 28 ottobre 2024. Studiare informatica e coding per promuovere la sostenibilità ambientale e l’imprenditorialità femminile. È la ricetta di G4GRETA (“Girls for Green Technology Applications”), programma formativo che l’Università La Sapienza di Roma, EY e EY Foundation sostengono per aiutare le studentesse liceali di Roma e del Lazio a creare competenze trasversali in uno scenario occupazionale dominato dall’avvento dell’AI (intelligenza artificiale). La tecnologia è una risorsa in continuo sviluppo e imprescindibile oggigiorno per le economie mondiali, a condizione però che sia utilizzata con un’etica sostenibile e inclusiva. L’avvento dell’AI, infatti, rischia di aumentare il gender gap soprattutto nel settore STEM (Science, Technology, Engineering e Mathematics) in quanto oggi la maggior parte delle professioni scientifiche e tecnologiche restano ancora ricoperte da uomini professionisti.
Per contrastare questo fenomeno, il progetto G4GRETA, giunto alla sua terza edizione, propone di ripartire dalla formazione delle adolescenti per creare consapevolezza intorno alle materie tecnico-scientifiche e supportare le pari opportunità. Un percorso che le avvicina, attraverso laboratori pratici di programmazione informatica e allo sviluppo di app green, a lauree e percorsi di studio associati prevalentemente all’universo maschile, ma che oggi richiedono di essere intrapresi il prima possibile senza distinzioni tra generi.
Ripensare a una tecnologia inclusiva: il 55% delle immatricolazioni universitarie STEM riguarda le donne, ma l’AI parla all’universo maschile
La formazione delle giovani donne si pone come un’urgenza del Paese per incentivare l’occupazione femminile e ridurre il divario di genere nei settori tecnologici, soprattutto in quelli appena emersi grazie all’avvento dell’intelligenza artificiale.
Come spiegato dal Fondo Monetario Internazionale nel paper “Gen-AI: Artificial Intelligence and the Future of Work” il 40% dell’occupazione globale è esposta all’intelligenza artificiale, con il rischio che queste nuove tecnologie amplifichino le disuguaglianze. È una proiezione verosimile se si considera che le donne non sono solo sottorappresentate nel mercato del lavoro in generale, ma nell’area STEM in particolare: sebbene costituiscano il 55% degli studenti immatricolati in università italiane, l’accesso ai corsi di laurea in questo campo è ancora una prerogativa prevalentemente maschile. Due terzi degli studenti sono uomini, così come oltre i tre quarti del personale docente (la quota maschile di professori e ricercatori arriva al 75% per informatica e all’80% per ingegneria industriale).
Inoltre, secondo il rapporto sull’occupazione femminile di dicembre 2023 della Camera dei Deputati, la scarsa partecipazione della popolazione femminile al mondo del lavoro è ascrivibile anche alla bassa quota di lauree in materie STEM tra le donne laureate. Un appuntamento mancato per tante lavoratrici, considerando che le maggiori opportunità occupazionali riguardano principalmente profili ad alta qualifica, in particolare legati all’area della sicurezza informatica, all’analisi e alla gestione dei dati.
In generale, secondo le recenti stime EY, main partner del progetto, la domanda di lavoro in Italia crescerà complessivamente fino al 2023 e, a livello delle singole professioni, secondo il modello predittivo ci sarà un cambiamento significativo della domanda di lavoro che riguarderà circa l’80% delle professioni in corrispondenza con l’adozione sempre più diffusa di soluzioni di AI generativa e robotica avanzata. Il problema del labour shortage, carenza di manodopera, dunque, tenderà ad aumentare, sia in funzione dell’aumento netto della domanda sia in funzione della trasformazione della domanda per la maggior parte delle professioni. È previsto, inoltre, un aumento del fenomeno del mismatch, il disallineamento tra le competenze richieste dai datori di lavoro e quelle possedute da chi esce dai percorsi d’istruzione o dalla forza lavoro. In particolare, l’indice di mismatch dei laureati in ingresso nel mercato del lavoro crescerà in modo pronunciato per le discipline STEM. L’avanzamento accelerato dell’innovazione tecnologica e la mancanza di un tempestivo aggiornamento delle competenze contribuiscono all’aumento del mismatch anche per chi ha già acquisito competenze tecniche specifiche, a rischio obsolescenza.
Cos’è G4GRETA: un programma specifico per future lavoratrici
G4GRETA è un progetto didattico ideato da Paola Velardi, docente d’Informatica presso l’Università La Sapienza di Roma e promosso dal Dipartimento di Informatica e dal Dipartimento di Ingegneria Informatica, Automatica e Gestionale della Sapienza.
Inaugurato nel 2023, alla sua prima edizione G4GRETA ha ricevuto il sostegno della Regione Lazio e di Lazio Innova, società in house che investe nella ricerca e facilita il trasferimento tecnologico finanziando progetti innovativi. G4GRETA vede anche il sostegno di partner d’eccellenza come EY e EY Foundation, insieme al supporto importanti aziende, enti, fondazioni e associazioni impegnate nel mondo della transizione digitale, della parità di genere, e dell’informatica: tra queste IBM, FONDAZIONE MONDO DIGITALE, FONDAZIONE BRACCO, MINDSHARING.TECH e GENERAZIONE STEM.
Pari opportunità, ecologia e innovazione: con G4GRETA la sostenibilità a 360°
Fin dalla prima edizione G4GRETA incrocia tre grandi tematiche: la transizione ecologica, la rivoluzione digitale e il gender empowerment. L'obiettivo del progetto è appassionare il maggior numero di ragazze all’uso delle tecnologie dell’ICT (Information and Communication Technology) mostrando come queste tecnologie siano di grande supporto alla sostenibilità ambientale.
Durante le prime due edizioni del progetto didattico, G4GRETA ha coinvolto circa 400 studentesse delle scuole di Roma e del Lazio per aderire al progetto. “L’Italia è un paese in forte ritardo sul digitale proprio perché le ragazze non si iscrivono ai corsi d’informatica”, spiega la Prof.ssa Paola Velardi, ideatrice di G4GRETA, “Soltanto il 10-15% delle ragazze ha oggi competenze informatiche. Un dato che rallenta lo sviluppo economico del nostro Paese ed è un problema anche per le donne, perché in questo modo non riescono ad accedere a posizioni ben pagate e molto ricercate nel mercato del lavoro, in particolare in questo periodo dominato dalle tecnologie e dell’AI”.